Sudan: arrestato il capo di Medici senza frontiere in Darfur

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Medici senza frontiere (Msf) conferma la notizia dell'arresto in Sudan di Paul Foreman, cittadino britannico e responsabile della delegazione di MSF, per la pubblicazione di un rapporto su centinaia di violenze sessuali in Darfur. Secondo il regime di Khartoum il rapporto sulle violenze sessuali in Darfur sarebbe "falso" e le autorità sudanesi avrebbero spiccato il mandato di cattura ed avviato un procedimento penale contro la sezione olandese di Msf. Il Rapporto, pubblicato in marzo, riporta testimonianze di medici su 500 casi di stupro compiuti in quattro mesi e mezzo nel Darfur.

In un comunicato pubblicato sul proprio sito, l'organizzazione umanitaria ribadisce il "proprio diritto a diffondere informazioni sulla situazione umanitaria nel Darfur e considera le accuse infondate e un'intimidazione alla comunità delle organizzazioni umanitarie in Sudan".


Proprio oggi si conclude la visita in Darfur di Kofi Annan, Segretario generale dell'Onu, per valutare le necessità della popolazione di questa regione del Sudan. Dopo i suoi incontri con i leader sudanesi Annan è giunto scorsi a Nyala, capoluogo dello stato del Darfur meridionale, ed ha visitato il campo di Kalma, uno dei più grandi centri di raccolta per sfollati al mondo. Il segretario dell'Onu ha detto di aver voluto rendersi conto di persona della situazione in questo campo che aveva già visitato un anno fa. "La violenza è rivolta anche contro gli operatori umanitari, ma dove sono presenti gli osservatori dell'Ua questo non accade" - ha aggiunto il segretario dell'Onu, riferendosi ai circa 2.400 uomini dell'Ua schierati in Darfur, che dovrebbero diventare 7.700 entro settembre, anche grazie all'appoggio logistico della Nato.

E' in corso, intanto, anche la missione in Darfur della Commissione per i diritti umani del Senato italiano presieduta dal senatore Enrico Pianetta (FI). Il Presidente e' accompagnato dai Senatori Alessandro Forlani (UDC), Antonio Iovene (DS) e Rossana Boldi (Lega), membri della stessa Commissione. Insieme alla delegazione parlamentare, da Ciampino, ieri è partita Barbara Contini, inviata speciale del Governo italiano in Darfur. "La grave situazione del Sudan - ha dichiarato il Senatore Enrico Pianetta - dopo un'indifferenza internazionale durata troppo a lungo, deve rimanere al centro dell'attenzione delle comunità del mondo occidentale". "Molto è stato fatto dal Governo italiano nel prestare la sua opera per la soluzione del conflitto tra il Nord e il Sud del Paese - ha continuato Pianetta - ma non bisogna abbassare la guardia: in Darfur è in gioco la vita di milioni di esseri umani''.

La Commissione per i diritti umani è stata costantemente informata dai rappresentati del Governo italiano della Farnesina, uditi in Senato, sull'evolversi della situazione in quell'area, in particolare nel Darfur, ed è stato confermato l'impegno del Governo italiano a fronteggiare l'emergenza umanitaria in Darfur con aiuti finanziari. "Abbiamo giudicato importante svolgere questa missione - ha precisato Pianetta - al fine di constatare direttamente quanto è stato già fatto, grazie anche alla presenza delle organizzazioni non governative italiane, che, molto apprezzate, prestano la loro opera con impegno e abnegazione, e quanto resta da fare dal punto di vista diplomatico per giungere al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale". I senatori incontreranno a Khartum le massime autorità sudanesi e, accompagnati dall'inviato speciale per il Governo italiano Barbara Contini, visiteranno a Nyala alcuni campi dove sono stati portati aiuti italiani e la comunità internazionale. Rientreranno in Italia mercoledi 10 giugno. [GB]

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