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Arezzo per la ripubblicizzazione dell'acqua
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Si è costituito il Comitato aretino per la raccolta delle firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare concernente "La ripubblicizzazione del servizio idrico integrato della Regione Toscana".
Ne fanno parte Arci, Legambiente, Federconsumatori, Forum sociale di Arezzo e delle vallate aretine che sono, assieme a tante altre associazioni toscane e non (Mani Tese, Rete Lilliput, Emergency, Coordinamento toscano Botteghe del Mondo, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Fondazione Ernesto Calducci), promotori della proposta di legge; al comitato aretino per la raccolta delle firme aderiscono anche Rifondazione Comunista, Verdi, Città Aperta, Aprile per la Sinistra.
La proposta di legge parte dalla considerazione che l'acqua è una risorsa fondamentale per la vita, una risorsa esauribile rispetto alla quale deve essere garantita la solidarietà generazionale ed intergenerazionale per tutti gli abitanti della terra. L'acqua non è una merce, pertanto proprietà e gestione dell'acqua devono essere pubbliche. La presentazione del testo di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato rappresenta, appunto, la prima tappa di questo cammino.
In particolare la proposta prevede:
1) Tariffe: l'accesso all'acqua è un diritto inalienabile ed imprescrittibile; per questo viene proposta la riformulazione della tariffa: gratuità di 40 litri giornalieri a persona in quanto consumo minimo vitale; tariffa ordinaria da 40 a 100 litri giornalieri a persona, consumo necessario; oltre questa soglia tariffe che penalizzano i consumi ritenuti eccessivi.
2) Tutela della risorsa idrica: si prevede il dimezzamento dei prelievi di acqua dolce per usi non potabili entro il 2015.
3) Gestione pubblica: si propone la decadenza degli affidamenti delle forme gestionali miste o private alla data del 1° agosto 2008 e la ripubblicizzazione del servizio; i lavoratori dipendenti delle attuali società miste saranno riassorbiti nel nuovo soggetto pubblico.
4) Democrazia e gestione partecipativa: si chiede il mandato vincolante al Sindaco dei Consigli comunali sulle principali questioni e vengono introdotte, ed è forse l'aspetto più innovativo della legge, le consulte di cittadini e lavoratori per ogni ATO. I poteri della consulta del diritto all'acqua sono assicurati tramite l'obbligo di parere preventivo su tutte le più importanti proposte e/o deliberazioni dei Consigli Comunali.
Nel contesto aretino la legge di iniziativa popolare assume una chiara proposta alternativa di gestione del servizio idrico rispetto all'attuale modello di gestione privatizzata che negli ultimi sei anni ha dimostrato fino in fondo le sue negatività per tutta la collettività.
In particolare facciamo riferimento:
a) al fatto che ad Arezzo vi sono le tariffe più alte d'Italia, che peraltro sono state aumentate negli ultimi anni in modo oltre che gravoso anche illegittimo (il limite della legge prevede il 6,5% ed invece nel 2004 sono aumentate del 7,5%);
b) al fatto che le promesse di investimenti nel servizio non vengono né quantitativamente né qualitativamente mantenute;
c) alla graduale ma inesorabile perdita del controllo pubblico sulla gestione sul servizio idrico che con la proposta di project financing diventa assoluto e definitivo;
d) all'abbandono da parte di Nuove Acque di importanti impianti di depurazione dell'acqua (consegnati a questa società in perfetto stato di funzionamento), cosa che ha ridotto drasticamente le fonti alternative di prelievo idrico.
Il Comitato aretino per la ripubblicizzazione del servizio idrico rivolge inoltre un ulteriore appello a tutte le forze politiche e a tutti i livelli istituzionali della provincia di Arezzo affinchè venga rivalutata attentamente e approfonditamente tutta l'operazione del project financing; essa se portata a compimento potrebbe determinare per generazioni la cancellazione del diritto dei cittadini di poter liberamente decidere sulla gestione del bene comune più importante per la collettività: l'acqua.
Fonte: Comitato Arentino per la ripubblicizzazione del servizio idrico