Yemen: la guerra al terrorismo affossa i diritti umani

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Il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto in Yemen, sensibilmente migliorato nell'ultimo decennio, ha subito un brusco arresto a causa della campagna "contro il terrore" degli USA. Lo si apprende da un Rapporto di Amnesty International reso pubblico lo scorso mercoledì 24 settembre.

In seguito all'11 settembre 2001 le autorità yemenite avrebbero arrestato centinaia di persone detenendole per mesi senza alcuna accusa o processo a loro carico. Questi ultimi avrebbero inoltre subito abusi e torture.

"Le autorità yemenite contrappongono la sicurezza nazionale ai diritti umani e mettono in atto una politica di torture, arresti arbitrari, estradizioni forzate ed irregolari di cittadini stranieri" afferma William Schulz, direttore esecutivo della sezione USA di Amesty International "ed alcune di queste politiche sono sostenute da un legame molto stretto con l'amministrazione USA, che sta addestrando le forze di sicurezza yemenite e impostando le questioni legate alla detenzione".

Lo Yemen, il Paese più povero nel mondo arabo, ha fatto, secondo Amnesty, rilevanti progressi per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani sino alla fine degli anni '90, culminati con l'adozione di una costituzione liberale che ha legalizzato i partiti d'opposizione e che ha portato alle elezioni del 1999, valutate dalla comunità internazionale tra le più libere dell'intera regione. Molti di questi successi sono da attribuirsi, secondo Amnesty, ad una società civile estremamente vitale. Ora la "guerra al terrorismo" rischia invece di far fare grossi passi indietro. "E' ora che gli USA si rendano conto che il garantire lo stato di diritto ed il rispetto dei diritti umani dovrebbe rappresentare la base della cooperazione sul tema della sicurezza con lo Yemen" - ha concluso Schulz. [DS]

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