Wwf: contro il ponte 200 barche in corteo sullo Stretto

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Scambio tra i due gonfaloni Scilla e Cariddi nelle acque dello Stretto di Messina e invasione pacifica di oltre 200 barche, tra cui barche a vela, gommoni, velieri, pescherecci, canoe, kayak e perfino feluche, le barche per la pesca al pesce spada. Ieri hanno raggiunto tutte le acque dello Stretto chiamati dal WWF che ha organizzato l'evento insieme ai circoli nautici siciliani e calabresi e ai pescatori. La flotta ha attraversato lo stretto partendo dalla baia di Cannitello, sul versante calabrese e dalla Baia di Torre Faro, uno dei due punti dove dovrebbe ergersi uno dei piloni del ponte sullo stretto. A bordo striscioni con il logo ideato per l'evento, "Si allo stretto, No al ponte" con a fianco le bandiere del panda per lanciare un S.O.S a favore di questo splendido tratto di mare che l'opera ponte, insieme alla lunga fase della sua costruzione, distruggerebbe per sempre. Il WWF ha anche presentato un "decalogo nero" del ponte, dieci buoni motivi per scegliere di non avviare le lunghissime opere e cantieri, per bloccare entro il mese di agosto l'assegnazione del progetto definitivo esecutivo e della costruzione del ponte, impiegare i 6 miliardi di euro per adeguare le infrastrutture esistenti in Calabria e Sicilia e trasformare la Stretto di Messina SpA in una società per la promozione delle infrastrutture utili al sud.

"Le adesioni alla manifestazioni nautica non sono solo quelle di turisti o "foresti" accorsi qui per l'evento, -afferma dal luogo della manifestazione Gaetano Benedetto, segretario aggiunto WWF Italia - a non volere il ponte è anche e soprattutto chi è cresciuto con questo tratto di mare negli occhi e chi lavora sulle acque dello stretto: pescatori, velisti appassionati di mare, abitanti. I danni causati dalla costruzione del ponte sono evidenti, si andrebbe a rompere un delicatissimo equilibrio con gravi rischi per la biodiversità. Per questo oggi dimostriamo al mondo, insieme alle popolazioni locali, che siamo in tanti a non volere il ponte." "Ho sempre pensato che gli abitanti delle due sponde avrebbero dovuto manifestare anche a nome di chi non può parlare, ovvero, il popolo del mare dello Stretto.La biodiversità marina di queste acque è un bene da difendere e oggi siamo qui per farlo, per salvare questo tratto di mare unico al mondo e che il mondo conosce e ammira per come è - ha dichiarato Anna Giordano, storica naturalistica siciliana e responsabile per la Sicilia dell' Ecoregione Mediterraneo del WWF.

In questi giorni sono giunte sempre più numerose le dichiarazioni a sostegno della manifestazione organizzata dal WWF. Enzo Maiorca, siciliano e campione del mondo d'immersione, afferma " sono fortemente contrario alla realizzazione del Ponte di Messina.- l'uomo che scese in apnea fino 101 metri aggiunge - In Italia, ma soprattutto in Sicilia e Calabria sono molte le cose che non vanno e che dovrebbero essere affrontate come priorità: le inadeguatezze della Salerno Reggio Calabria e della statale Ionica sono sotto gli occhi di tutti. Le strade da Catania per Siracusa e Gela sono inadeguate per non parlare della rete ferroviaria, ci vogliono più di 5 ore per arrivare da Messina ad Agrigento, 4 da Messina a Palermo, 6 da Messina a Ragusa".

Mario Tozzi, geologo, membro del Comitato Scientifico del WWF e noto conduttore televisivo ringrazia l'Associazione per "continuare a lottare e non lasciare scendere la cortina di silenzio sulla gara d'appalto per l' assegnazione dei lavori." -e sottolinea- "come geologo sostengo non solo che questo ponte non serve, ma stiamo andando incontro almeno a due gravi rischi dal punto di vista "sismico": le prove di stabilità del ponte simulate prevedono un terremoto di massima magnitudo 7.1, in riferimento a quello di Messina del 1908. Ad oggi nessuno è in grado di prevedere l'intensità del prossimo terremoto sullo stretto. Inoltre, le prove prevedono scosse della durata di massimo 30 secondi. Infine, seppure il ponte dovesse restare in piedi in seguito a una scossa, resterebbe a immemore collegamento tra due cimiteri, perché le città che unisce sono state costruite senza rispettare una politica antisismica."

Anche Marco Tronco e gli Avion Travel si uniscono all'appello del WWF : "Ci uniamo anche noi all'appello contro il ponte, basta il buon senso per capire che un tratto di terra così ricco di storia, natura e architettura non può essere deturpato dalla costruzione di un ponte. Siamo con il WWF, l'unico ponte che ci auguriamo di vedere sullo stretto è quello delle barche colorate che lo attraversano". Patrizio Roversi - de "I velisti per caso": "Il mio appello contro il ponte e per lo Stretto giunge da un uomo comune, che guarda la televisione, legge i giornali e, soprattutto, che ha la fortuna in questi giorni di ammirare il mare stupendo che c'è qui sullo Stretto. Questo posto è meraviglioso così com'è, è un'oasi sulla terra e sott'acqua. Appoggio in pieno la manifestazione del WWF, anche se non potrò esserci. Io sono uno che ama la comodità, insomma, le comunicazioni veloci e sono favorevole alle infrastrutture, ma qui si esagera! Il perché è semplice e quasi banale: dalle informazioni che ho potuto raccogliere e dalle testimonianze della gente del luogo si capisce come l'opera faraonica che si vorrebbe costruire provocherebbe un impatto ambientale gravissimo e un impatto economico non positivo, come, invece, si vuol far credere".

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