Wto: popoli a Hong Kong per bloccare i negoziati

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Tutto è pronto a Hong Kong per ospitare dal 13 al 18 dicembre la ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio per concludere il ciclo negoziale dopo il fragoroso insuccesso della Ministeriale di Cancun (Messico). Domenica 11 dicembre si è tenuta la prima manifestazione altermondista che da Victoria Park ha raggiunto la sede del governo dell'ex colonia britannica.
Un hamburger farcito di membra umane, come simbolo del lavoro migrante e precario, tritato nell'ingranaggio delle delocalizzazioni promosse dalle imprese multinazionali. Un "Wtosauro" da Carnevale di Viareggio, con la faccia di un drago cinese, che con i suoi tentacoli ghermiva una decina di attivisti. E poi ballerine cinesi, contadini giapponesi vestiti da samurai, il teatro delle ombre thai e centinaia di pescatori in marcia al grido di "Wto, giù le mani dalla mia terra". Una manifestazione pacifica ma con un messaggio chiaro: i negoziati della Wto a questo punto non possono che danneggiare la maggior parte delle economie nazionali e dei sistemi sociali del globo e vanno fermati. Purtroppo Carol Pagaduan-Araullo, Elisa Lubi e Norma Binas, attiviste filippine si sono viste riservare all'aeroporto di Hong Kong, con un interrogatorio di oltre sei ore e minacce di essere incarcerate se trovate in manifestazioni "illegali". Ad Hong Kong sono attesi circa 6mila delegati governativi, 2mila delegati di Ong e circa 3mila giornalisti accreditati, piu' decine di migliaia di attivisti provenienti da ogni parte del mondo.

L'Hong Kong People Alliance (HKPA) apre la settimana di mobilitazione globale dall'11 al 18 dicembre, nella quale le organizzazioni della societa' civile saranno coinvolte in piu' di 80 workshop, seminari ed eventi culturali paralleli alla stessa ministeriale. E gia' dal primo giorno della settimana di azione la rete internazionale 'Our World Is Not For Sale' comincera' i propri strategy meeting per definire al meglio la strategia da tenere durante la ministeriale dei prossimi giorni. Per martedì 13 è prevista una conferenza della "People Caravan" con dodici esponenti asiatici in rappresentanza di tremilioni di persone associate alle loro organizzazioni. La Carovana è stata presentata lo scorso 17 ottobre, in occasione della giornata per lo sradicamento della povertà e lotta per fermare i negoziati Wto e le privatizzazioni, per una sovranità alimentare, per il diritto alla terra, all'acqua e all'istruzione.

Il commissario al commercio UE Peter Mandelson, alla sua prima uscita pubblica a Hong Kong, ha aperto il gioco delle retoriche incrociate: "L'ho chiesto espressamente a Pascal - ha rivelato il commissario riferendosi con informale confidenza all'ex negoziatore europeo e attuale segretario generale della WTO Pascal Lamy - il primo tema che deve essere affrontato in ogni green room deve essere il pacchetto di iniziative per lo sviluppo (Development Pack). E lui mi ha assicurato che farà del suo meglio perché sia così".

Bisogna, secondo Mandelson "lanciare un segnale ai Paesi in via di sviluppo fin da subito, per sottolineare che i più grossi vantaggi di questo Round potranno essere colti proprio dai Paesi più poveri. Dobbiamo dare un volto umano al meeting di Hong Kong", ha ribadito.

Mandelson ha rilanciato la "campagna acquisti" affermando che la sua agenda per la settimana dell'assemblea ministeriale è contrassegnata da tre : Deadlocks, ossia uscire dallo stallo attuale delle trattative; Deadlines, ovvero non perdere più alcuna delle date-limite che dovrebbero scandire i tempi strettissimi del negoziato da oggi fino alla fine del 2006, limite massimo per il compimento del round; e infine Development pack, ossia il pacchetto di iniziative riservate ai Paesi più poveri (LDCs nel gergo della Wto)perché possano crescere più rapidamente nell'accesso al mercato globale. Ma il realismo, facilitato dalle domande di BBC World e dell'Independent, alla fine ha dovuto prevalere sull'ottimismo: "sia gli Stati Uniti sia il Giappone - i più ostili a ogni trattamento differenziato per i Paesi in via di sviluppo, ha spiegato Mandelson - hanno mostrato passi in avanti rispetto al linguaggio negoziale proposto. Ma c'è bisogno di realismo da parte di tutti i membri, con la consapevolezza che Hong Kong potrà creare un ambiente favorevole al raggiungimento degli obiettivi". Non sarà possibile, ha chiarito infatti il Commissario al Commercio, ottenere risultati definitivi e ambiziosi senza lavorarci su duramente nei prossimi mesi. [AT]

Altre fonti : Osservatorio sull'economia globale e sul commercio globale, Roba dell'Altro Mondo

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