www.unimondo.org/Notizie/Wto-accordo-a-rischio-Scajola-chiarisca-sull-Ue-53073
Wto: accordo a rischio, Scajola chiarisca sull'Ue
Notizie
Stampa
Dal 13 dicembre i ministri dei 149 stati firmatari dell'Organizzazione Mondiale del Commercio sono riuniti a Hong Kong per il loro sesto summit. Questo importante incontro, che si svolge almeno ogni due anni, avrebbe dovuto portare a conclusione i negoziati del 'Doha Round', ma al momento vi sono pochi progressi. L'obiettivo principale del summit di Hong Kong rimane invece quello di far progredire i negoziati portandoli a conclusione entro il 2006. Anche se sembra che nessun accordo finale verrà firmato a Hong Kong, occorre tenere alta l'attenzione affinché qualunque piano che faccia progredire le negoziazioni riconosca i bisogni dei paesi più poveri come tema centrale, assicurando che il 'Doha Round' raggiunga il suo obiettivo.
Affinché questo accada ActionAid International crede che i paesi poveri abbiano il diritto di proteggere la loro agricoltura, la loro industria e i loro servizi di base da un'ingiusta competizione da parte dell'Unione europea e degli Stati Uniti. Allo stato attuale la proposta di accordo sul commercio è inaccettabile e, se non cambia, i paesi poveri dovranno rifiutarla. ActionAid International ha raccolto le testimonianze delle comunità più povere in Africa, in Asia e in America Latina al fianco delle quali opera. Ben lungi dall'alleviare la povertà e portare con se' sviluppo, il 'libero commercio' sta colpendo proprio le persone più vulnerabili, e la sopravvivenza di milioni di persone in tutto il mondo potrebbe essere minacciata dagli esiti degli attuali negoziati.
Varie Ong, tra cui le italiane Roba, Fair e Campagna per la riforma della Banca mondiale, hanno criticato le proposte di merito della Ue in relazione al tanto discusso "Pacchetto di sviluppo" per i Paesi più poveri. Secondo gli estensori del comunicato, si tratta solamente di "fumo negli occhi" per mascherare i reali obiettivi dei paesi sviluppati nel Doha round. In cambio di misure insufficienti e dannose, si cerca di imporre cambiamenti sostanziali nelle modalità negoziali dell'accordo sui servizi, annullando le flessibilità sino ad ora garantite ai vari Paesi. Un altro obiettivo strategico della Ue nell'avanzare le sue proposte in merito alle misure del pacchetto di sviluppo è quello di cercare di spostare la responsabilità dell'impasse negoziale ad altri Paesi sviluppati, che non concordano sulle modalità di erogazione dei presunti aiuti. Ma le proposte Ue, in realtà, non contengono effettivi nuovi impegni.
Ad Hong Kong, l'osservatorio italiano sul commercio internazionale, Tradewatch, chiede al ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola di rivelare la verità sulle divisioni presenti nell'Unione europea in merito ai negoziati sul commercio, spiegando finalmente qual è la reale linea negoziale dell'Ue. Le notizia che trapelano, infatti, sembrano smentire quanto detto in conferenza stampa da Scajola, che ha parlato di un'Unione europea compatta e con una ferma linea negoziale. In realtà le ultime battute del negoziato di Hong Kong rimettono l'Unione Europea nell'angolo, a fronte di un ricompattarsi dei gruppi dei paesi del Sud del mondo.
"Troviamo irresponsabile che il governo Berlusconi rifiuti di confrontarsi sul significato dei negoziati di Hong Kong per l'economia italiana ed i più poveri del pianeta in nome di una finta ed ipocrita solidarietà europea" ha dichiarato Ugo Biggeri, della Fondazione culturale di Banca Etica. "Il commissario al commercio dell'Unione Europea Peter Mandelson è di nuovo nell'angolo ed è destinato alla sconfitta. Anche in Italia ci sarà da pagare un caro prezzo in nome di un libero commercio che va vantaggio soltanto di pochi interessi industriali. Il malumore che domina nell'intera delegazione italiana ne è una prova evidente" ha concluso Biggeri. "Proprio quando il negoziato entra nel vivo il governo italiano dimostra di non essere all'altezza della situazione, negando l'evidenza con affermazioni volutamente imprecise. Dopo aver criticato per mesi Peter Mandelson il vice-ministro Urso ha scelto la linea dell'asservimento alla linea della Commissione. E' l'ultimo atto di chi ha aggravato la crisi economica del nostro paese ed ignorato per anni la povertà nel Sud del mondo" ha dichiarato Antonio Tricarico, di CRBM/Mani Tese.
Altre fonti: Osservatorio italiano sul commercio internazionale, Ultimi aggiornamenti da Roba
Approfondimenti: Video in italiano su Hong Kong