World Citizen Lab, una palestra per il futuro

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Si sta per concludere il progetto biennale “WORLD CITIZEN LAB. Percorsi oltre le appartenenze”, organizzato da Nadir Onlus Trento, in collaborazione con Atas, Ali Aperte, CGIL, ACLI, Il Gioco degli Specchi, Rastel APS, Unimondo, rete OLA. Rivolta ai giovani tra i 18 e 35 anni (unico requisito l’età, non la nazionalità o il titolo di studio), l’iniziativa ha cercato di coniugare alcuni temi a prima vista abbastanza lontani tra di loro: la cittadinanza globale, il lavoro e la sostenibilità ambientale a partire dal territorio, le migrazioni e l’inclusione nella comunità di nuove culture. Non è semplice far convergere concretamente la dimensione locale e quella globale, il pensiero e l’attività pratica, l’incontro con le persone e la formazione che genera competenze professionali. Si può dire che la scommessa è stata vinta. 

La prima fase del progetto, svoltasi nel 2018, è stata dedicata alla formazione di 18 ragazzi/e, grazie al supporto della Fondazione Demarchi e al Centro per la cooperazione internazionale, Il Gioco degli specchi e la CGIL del Trentino, che hanno fornito i docenti e materiali vari. Tra di essi ne sono stati scelti 6 che sono diventati facilitatori per l’educazione alla cittadinanza globale (ECG). Alcune delle loro storie sono raccontate sul blog del WCL

Successivamente si sono costituiti tre gruppi di giovani, con una media di sette partecipanti per gruppo: Trento e provincia che si è concentrato sul tema della salute e benessere in montagna soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici; Trento città che ha focalizzato la sua ricerca sull’istruzione scolastica, cioè valutare se la provenienza sociale determina le scelte del percorso formativo intrapreso dallo studente; Borgo Valsugana che ha indagato su quale può essere il ruolo dei giovani nella rigenerazione urbana. Quest’ultima realtà ha faticato a partire ma, grazie alla collaborazione dell’Istituto Degasperi di Borgo, la situazione si è sbloccata nel 2019. Queste tre piste di ricerca hanno avuto come punto di riferimento costante i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite

Si sono quindi organizzati incontri in varie parti del Trentino, anche con la partecipazione delle Acli, chiamati “aperitema” in cui si discuteva insieme su un particolare argomento, per esempio sul fatto che la provenienza sociale determina quasi sempre disparità e disagio

Siamo così giunti a marzo 2020 con un incontro/passeggiata in cui si è praticato il Forest Bathing, una vera e propria immersione nella natura per godere delle proprietà benefiche di piante e alberi. Poi è arrivata la pandemia che ha cambiato la situazione. 

Abbiamo parlato con il coordinatore del progetto WCL, Julien Fanseu, ingegnere relazionale, di come ci si è adattati alle nuove circostanze. “All’inizio, come tutti, non sapevamo bene cosa fare. Abbiamo annullato eventi pubblici in programma e quindi siamo passati agli incontri on line”.

In che modo si è articolato il progetto? “Abbiamo lanciato i Dialoghi con WCL, nove webinar gratuiti che, tra maggio e giugno, hanno affrontato alcuni temi dell’Agenda 2030, dall’istruzione di qualità per tutti e tutte, alla salute e al benessere nella natura, fino alla rigenerazione delle città. Sono intervenuti esperti residenti in Trentino oppure connessi da altre parti d’Italia. Questo percorso on line si concluderà con un grande evento previsto per il 24 giugno, sempre in diretta sulla nostra pagina Fb, a partire dalle 17.00, che avrà vari ospiti in particolare il prof. ed ex ministro Enrico Giovannini: si discuterà sulle prospettive di cittadinanza globale, credo anche alla luce della pandemia”. 

Secondo te quale è stato l’aspetto maggiormente positivo del percorso fin qui? “Credo che sia la creazione della figura del facilitatore ECG. Questo progetto è stato davvero pilota perché ha lanciato e sperimentato questa attività professionale che può essere consolidata in futuro proprio in connessione con il territorio”. 

La criticità più significativa? “Abbiamo trovato difficoltà nella ricerca dei giovani (trentini ma anche con background migratorio) disposti a scommettere su questo percorso formativo. Poi molti faticano a completare tutte le fasi del progetto”. 

Per il futuro, Covid 19 permettendo? “Tra luglio e agosto abbiamo l’intenzione di organizzare due appuntamenti nell’ambito degli educational tour, un’escursione con tema silvoterapia e landart e uno volto a conoscere realtà territoriali che hanno bisogno di una riqualificazione, probabilmente nei dintorni di Ospedaletto”.

Piergiorgio Cattani

Nato a Trento il 24 maggio 1976. Laureato in Lettere Moderne (1999) e poi in Filosofia e linguaggi della modernità (2005) presso l’Università degli studi di Trento, lavora come giornalista e libero professionista. Scrive su quotidiani e riviste locali e nazionali. Ha iniziato a collaborare con Fondazione Fontana Onlus nel 2010. Dal 2013 al 2020 è stato il direttore del portale Unimondo, un progetto editoriale di Fondazione Fontana. Attivo nel mondo del volontariato, della politica e della cultura è stato presidente di "Futura" e dell’ “Associazione Oscar Romero”. Ha scritto numerosi saggi su tematiche filosofiche, religiose, etiche e politiche ed è autore di libri inerenti ai suoi molti campi di interesse. Ci ha lasciati l'8 novembre 2020.

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