WSF: si chiude con un grido indigeno

Stampa

Sono gia iniziati i lavori dell'assemblea dei movimenti di tutto il mondo che dovra' ratificare la dichiarazione finale del World Social Forum. Un documento che raccoglierà l'appello delle popolazioni indigene in favore del rispetto dei diritti umani e contro l'omologazione del pensiero unico. Oltre 700 rappresentanti di nove nazioni indigene hanno partecipato alla giornata di lavoro sugli effetti della globalizzazione nelle comunità indios.

Oltre 700 rappresentanti di nove nazioni indigene partecipano al Forum Sociale Mondiale dove hanno un proprio accampamento. Un'intera gironata di lavoro è stata dedicata alla discussione degli effetti della globalizzazione sulle comunità indigene. I risultati sono stati presentati il 29 gennaio.

Maria Luiza Santos Soares, coordinatrice esecutiva del Consiglio Statale dei Popoli Indigeni (CEPI) del Rio Grande do Sul riassume le rivendicazioni espresse in occasione del Forum: "Il problema principale è la mancanza di rispetto. Sempre ci siamo battuti per cambiare la situazione e perché ci sia una migliore conoscenza delle popolazioni indigene".

Dalle riserve di Guarita, Inhacorà e Borboleta giungono preoccupanti segnali sugli effetti delle attuali politiche di sviluppo sulla cultura e l'habitat naturale, in particolare per l'uso di prodotti chimici in agricoltura e l'espropriazione dei diritti di proprietà sulle erbe medicinali. Il "cacique" Joao Camargo della comunità di Inhacora invita ad analizzare attentamente i processi di globalizzazione e a socializzare le conoscenze.

Ma è la stessa cultura e organizzazione sociale delle comunità indigene ad essere minacciata come ricordano con forza a Porto Alegre i Kaingang. Ancora una volta si auspica unione nelle lotte di rivendicazione dei popoli indigeni.

I rappresentanti dei popoli indigeni hanno anche incontrato Olivio Dutra, governatore dello Stato del Rio Grande do Sul che si è impegnato a sostenere le numerose rivendicazioni: riappropriazione della terra da parte dei Kaigangues e dei Guaranì, costruzione di una scuola per la formazione di insegnanti bilingue, incentivi all'agricoltura attraverso programmi di scambio di sementi, appoggio alla costruzione di abitazioni nel rispetto delle tradizioni indigene, promozione della cultura indigena.

Ultime notizie

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Dossier/ Materie prime critiche (4)

17 Settembre 2025
Oltre a quelli ambientali, l’estrazione di minerali critici comporta una serie di impatti diretti sulla vita di diversi gruppi vulnerabili. (Rita Cantalino)

Il blocco del porto di Trieste

16 Settembre 2025
Il blocco del porto di Trieste contro le armi per Israele e per l’applicazione del Trattato di pace. La mobilitazione di USB. (Laura Tussi)

L’E-Mobility in stallo?

15 Settembre 2025
La mobilità elettrica potrebbe scaricarsi: colpa di costi, filiere e infrastrutture. (Alessandro Graziadei)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad