WSF 2007: la corsa di Nairobi

Stampa

Che in Kenya si corra non è una novità. Lo dicono ogni settimana centinaia di ordini d'arrivo in tutto il globo. Per non parlare degli almanacchi che snocciolano albi d'oro olimpici o mondiali. Ma l'appuntamento del 25 gennaio, in occasione dello svolgimento del World Social Forum, a Nairobi, è un'altra storia. Può essere pure che, fra qualche anno, una medaglia d'oro dei 3.000 siepi o dei 10.000 metri ci racconterà di aver cominciato a correre proprio nel lontano 2007.

Ma intanto il significato della manifestazione sarà diverso: non conterà il "pochi" ma il "tanti". Gli organizzatori parlano di 15.000 persone. L'età media sarà bassissima e anche il percorso sarà poco ortodosso: in pratica, sarà una corsa - ma in questi giorni si sta perfezionando il copione della giornata - divisa in tre. Tre slum, tre bidonville, tre storie fatte da centinaia di migliaia di donne e uomini che vivono una condizione di vita lontana da ogni normalità, che si muoveranno verso la capitale, dov'è in programma il World Social Forum.

L'Italia che corre sarà rappresentata dal solito Pino Papaluca, ormai un habitué di questo genere d'impegni. Il barbiere di Roma ci sta lavorando da mesi, con il suo punto di riferimento a Nairobi, padre Daniele Moschetti, il parroco di Saint John, l'uomo che ha preso il posto di Alex Zanotelli. E proprio padre Daniele si è assunto il peso, con i suoi ragazzi, dell'organizzazione.

Quanto a Pino, porterà a Nairobi il frutto di una sottoscrizione molto speciale, che nelle ville romane è diventata, però, un simbolo d'impegno per la città che corre: una raccolta di scarpe usate, ma in buono stato, che i podisti hanno affidato a Papaluca perché le porti ai ragazzi di Korogocho, la bidonville di padre Daniele. Soltanto nell'ultimo appuntamento di Villa Ada ne sono state raccolte 2.000 paia. Una cifra che fa pensare: spesso, nelle corse, c'è chi protesta per l'euro in più della tassa d'iscrizione; magari è lo stesso che poi rinuncia alle scarpe acquistate qualche mese prima e costate presumibilmente 100 o 200 volte tanto.

Deve esserci un bisogno di dare, ma di dare in una direzione chiara a persone che non ti tradiscono e in cui hai fiducia. Fatto sta che, con il suo carico di speranza e di scarpe, Pino prenderà l'aereo per Nairobi. Con lui ci saranno, fra gli altri, anche il triatleta Alessandro Bottoni e Gabriella Stramaccioni, maratoneta e mille altre cose, fra cui il ruolo di vicepresidente dell'associazione Libera di don Luigi Ciotti.

Il binomio Papaluca-Stramaccioni funziona ormai da anni, come da anni padre Daniele ha costruito, in mezzo a mille emergenze, uno spazio per l'attività sportiva. Una storia che a Roma si conosce per il lavoro di Pino e di Gabriella e che i podisti capitolini "ripasseranno" anche domenica 21 gennaio, a pochi giorni dalla gara di Nairobi, con la Corsa di Miguel, dedicata alla memoria di un maratoneta argentino desaparecido, che negli anni scorsi ha cercato di aiutare Pino con una raccolta di materiale sportivo per i ragazzi di padre Daniele.

È bello pensare che il filo capace di legare Roma e Nairobi non si spezzi. E che la corsa in alcune delle strade più sportive di Roma, fra l'Acqua Acetosa e il Foro Italico, possa arrivare molto lontano. Fino ai ragazzi di Kibera e di Korogocho.

di Valerio Piccioni

Ultime notizie

Cambiare fa bene!

23 Settembre 2025
La novità sarà grossa e importante: www.atlanteguerre.it si fonderà con www.unimondo.org. (Raffaele Crocco)

Blocchiamo tutto!

22 Settembre 2025
Con lo sciopero generale di oggi, al quale come testata aderiamo, l'Italia intera si ferma per Gaza.

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad