Virus polli: assenza dell'Efsa sull'influenza aviaria

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Dopo che nei giorni scorsi il ministero dell'Agricoltura finlandese ha annunciato di aver riscontrato un possibile caso di influenza aviaria in un gabbiano e i casi di influenza aviaria in Russia, Legambiente chiede che intervenga l'Agenzia europea sulla sicurezza alimentare (Efsa). "L'Efsa si pronunci finalmente sul virus dei polli e dimostri la propria utilità" - commenta Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, sulle richieste presentate dalla commissione di esperti di influenza aviaria riunita a Bruxelles. "Da un paio di anni siamo riusciti ad avere in Italia la sede di questa prestigiosa agenzia - commenta Ferrante. Ma le uniche volte in cui si è sentita è stato per capire quale struttura avrebbe ospitato la sua sede definitiva. E' invece proprio l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare che dovrebbe avere a nostro avviso un ruolo importante nel valutare i rischi di contagio dell'influenza aviaria - continua Ferrante -, come dimostra anche la richiesta indirizzatale oggi dagli esperti, ma finora la sua voce non si è mai fatta sentire. Il fatto è singolare e preoccupa che l'Agenzia, alla quale è stata chiesta una valutazione 'in tempi brevi', debba essere sollecitata in un momento di emergenza come questo. "Non ci risulta - conclude il direttore generale di Legambiente - che dopo il suo insediamento a Parma l'Efsa sia stata sommersa di lavoro al punto tale da non potersi concentrare sulle valutazioni scientifiche del possibile contagio da H5N1. Ma potremmo sbagliare".

Nei giorni scorsi per contrastare l'eventuale ingresso in Italia di animali e alimenti contaminati dal virus dell' influenza aviaria, il Ministro della Salute, Francesco Storace ha varato un pacchetto di provvedimenti precauzionali. Saranno rafforzati a partire i controlli alle frontiere all'importazione di animali vivi e di alimenti e saranno più intensi anche i controlli sui bagagli dei passeggeri e sarà obbligatoria la quarantena per uova e pulcini importati. Il pacchetto prevede inoltre un'ordinanza ministeriale sulle misure di polizia veterinaria che conferma l' obbligo di registrazione per gli allevamenti di volatili e l'etichettatura obbligatoria delle carni fresche di volatili da cortile. Anche a Mosca le autorità federali hanno vietato a scopo precauzionale la caccia ai volatili nelle sette regioni russe (cinque in Siberia, una sugli Urali e una, la Calmucchia, a est della Russia europea) toccate nelle ultime settimane dal virus.

Il prossimo 6 settembre si terrà a Bruxelles una nuova riunione del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali per discutere le misure per rafforzare la sorveglianza in Europa. Nei giorni scorsi la Lav aveva criticato la decisione dell'Olanda di chiudere i polli allevati all'aperto nelle stalle per evitare un possibile contagio con il virus dell'influenza aviare.

Secondo esperti cinesi "l'influenza dei polli è peggio della Sars. Il virus che la provoca - fanno sapere - è infatti più pericoloso di quello della polmonite atipica" che nel 2003 ha provocato ben 800 morti. Ma soprattutto gli stessi esperti fanno sapere che contrariamente a quanto è accaduto con il coronavirus della Sars, questo virus non si è riusciti ancora a controllarlo. Il rischio è dunque quello di dare origine a una "pandemia che avrebbe gravissime conseguenze economiche e sanitarie". [GB]

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