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Veneto: 'Treviso città aperta', l'Ue denuncia discriminazioni
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"Treviso non è razzista, ma una città civile": per dimostrarlo i cittadini trevigiani hanno lanciato l'appello online 'Treviso città aperta' che intende "ripresentare la città al paese e per dare all'Italia e a quanti ci guardano nel mondo un'immagine meno chiusa e claustrofobica". "L'immagine di Treviso è profondamente cambiata negli ultimi anni: la città ospitale e gentile del passato sembra, da tempo, solo un ricordo. Ora appare rancorosa e chiusa, al pari di altri luoghi della sua provincia. La responsabilità di questo mutamento di percezione è innanzitutto del ceto politico locale, che governa altresì molti centri della Marca. Un ceto che ha preso in ostaggio il 'marchio' trevigiano; così come ha fatto con le tradizioni popolari e religiose, distorcendone significato e messaggio. Un ceto che, attraverso clamorose prese di posizione, ha forgiato all'esterno un'immagine negativa della città, e alimentato all'interno contrapposizioni durissime con chi non si allinea o dissente politicamente" - scrivono i promotori dell'appello.
"Le posizioni di sindaci, ex-sindaci e prosindaci, sono troppo note per dare loro ulteriore spazio. Ma non si tratta solo delle posizioni di questo o quell'esponente istituzionale, peraltro destinati a passare. Si tratta di una cultura politica che, purtroppo, va oltre le sorti di questo o quel personaggio e alla quale bisogna porre un argine prima che la società trevigiana scivoli verso derive che potrebbero avere approdi incontrollati, in particolare tra i più giovani" - sostengono i promotori dell'appello.
"La società trevigiana è caratterizzata dalla generosità, che si esprime nelle mille iniziative di volontariato, cattolico e laico, nella rete di cooperative sociali" - sostengono i cittadini sottolineando come "larga parte di questa società non discrimina le persone in base alla religione, alla sessualità, al colore della pelle. Non pensa che impedire alle persone di pregare sia una conquista di civiltà. Non si riconosce in battaglie ideologiche che inneggiano a contrapposizioni frontali. Non esulta per la tristemente nota Ombra longa". Per questo i cittadini invitano tutti, non solo la gente di Treviso a sottoscrivere l'appello online.
E per quanto riguarda la discriminazione in alcune città venete, la Commissione europea, in risposta a tre interrogazioni presentante da più di 30 eurodeputati della Sinistra Arcobaleno e del Partito Democratico, ribadisce che non ci possono essere discriminazioni contro i cittadini stranieri a Verona, Romano d'Ezzelino (Vicenza) e Treviso - riporta Meltingpot. I deputati italiani avevano chiesto alla Commissione europea di esprimersi sulla conformità al diritto comunitario del nuovo regolamento comunale per l'ottenimento dell'alloggio sociale a Verona, che di fatto escludeva i cittadini comunitari ed extracomunitari dalle graduatorie.
L'altro caso portato all'attenzione dell'esecutivo europeo riguardava la nuova ordinanza circa l'assegnazione dei bonus per l'istruzione proposte dal comune di Romano d'Ezzelino, misura che escludeva dai benefici i cittadini non comunitari, anche se residenti da lungo periodo, e poneva condizioni limitative per i cittadini italiani o europei non residenti nel comune da più di tre anni.
Per quel che riguarda Treviso, riferiscono gli europarlamentari, il commissario Frattini deplora il comportamento del consigliere della Lega Nord Bettio sottolineando che la Commissione "respinge e condanna la glorificazione dei regimi totalitari e tutte le manifestazioni di razzismo e xenofobia, di qualsiasi provenienza, in quanto incompatibili con i valori dell'Ue, primi fra tutti la democrazia, lo stato di diritto e il rispetto e la promozione dei diritti fondamentali". Nella sua risposta Bruxelles ribadisce che per i cittadini non europei residenti in Italia da più di cinque anni esistono pari diritto per l'accesso ai servizi pubblici e all'istruzione. Per i cittadini comunitari, invece, vigono ancora condizioni più favorevoli, che escludono ogni discriminazione basata sulla durata della residenza. [GB]