Vado al webmercato… pancia piena e cuore vuoto?

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C’è chi adora perdersi tra gli scaffali, scegliere con cura cosa comprare, controllare etichette e abbinamenti di gusti e desideri; c’è chi distrattamente mette nel carrello quello che capita, per abitudine o per noncuranza, per fretta o per svogliatezza; c’è chi ci va spesso e acquista solo l’indispensabile o chi invece arriva in zona casse pronto a rifugiarsi in un bunker antiatomico per settimane. C’è chi la “sporta” se la fa recapitare a domicilio e chi persino la ordina online. Insomma, fare la spesa è un gesto che ci accompagna nella nostra quotidianità e che segnala i nostri diversi approcci alla vita, al tempo e soprattutto a cosa mangiamo, ma in ogni caso rimane un’attività costante del nostro (ricco e fortunato) stare al mondo.

Alle già molteplici sfaccettature di un gesto così frequente da essere diventato ormai (e a torto) banale o scontato, si è aggiunta in tempi recenti una nuova possibilità. Un mercato agricolo online che mette in contatto agricoltori e consumatori per “fare la spesa come in campagna”. L’idea è venuta a Marco Porcaro, quarantenne esperto di start-up, consulenza e marketing digitale che tra gli ultimi suoi lavori ha dato vita proprio a Cortilia, piattaforma internet per la vendita diretta e la distribuzione di prodotti agricoli locali, che offre la possibilità ai consumatori di vedersi consegnati direttamente a domicilio prodotti freschi e frutta e verdura di stagione, acquistati direttamente dall’agricoltore e coltivati in modo sostenibile dalle aziende agricole più vicine agli utenti. La piattaforma si propone come modello originale di valorizzazione della filiera alimentare locale al servizio degli agricoltori del territorio, aggregati in piccoli mercati virtuali in base alla vicinanza, alla varietà dei prodotti offerti e all'ottimizzazione logistica. E punta in particolare su quel “just in time” che fa arrivare sulla propria tavola i prodotti “giusto in tempo”, garantendo puntualità, qualità e freschezza.

Come fare per entrare a far parte di questa rete? Sono necessari pochi passi, primo tra tutti l’iscrizione gratuita sul sito, che permetterà di essere associati, attraverso l'inserimento del proprio indirizzo, a una serie di agricoltori appartenenti a quel territorio, che formeranno il nostro mercato agricolo di riferimento. Successivamente, ci si accinge alla scelta della modalità in cui si desidera effettuare la spesa (occasionale o in abbonamento), della frequenza e del contenuto della cassetta, che può essere arricchita a proprio gusto a partire da un prezzo base di 19 euro. Si paga con carta di credito o tramite Paypal e si attende l’email di conferma dell’ordine che, con un promemoria un paio di giorni prima della consegna, specifica l’orario preciso di recapito.

Un’idea nata nel 2011 e fino ad ora diffusasi soprattutto in Lombardia, ma con l’obiettivo di espandersi in Italia e in Europa, anche approfittando dell’opportunità (non libera da conflitti e contraddizioni) di Expo 2015. Un’idea che, se dobbiamo essere sinceri, porta con sé anche qualche perplessità, in particolare riguardante il rapporto tra il servizio e il target interessato e il senso profondo di questa iniziativa.

Se il consumatore-tipo individuato fosse lo stereotipo del manager giacca-cravatta-tanta-fretta-niente-tempo, che resta comunque attento ai piaceri di una tavola sana e di un palato soddisfatto, allora sì, la piattaforma sarebbe perfetta. La tecnologia gli è familiare, la scelta la effettua una volta per tutte e non ci pensa più (o forse un po’ ci pensa, quando la cassetta arriva a casa e qualcuno/a dovrà pur cucinare!). Però, se pensiamo a chi potrebbe avere maggior interesse a farsi recapitare a casa la spesa, chi ci viene in mente? Probabilmente tra i primi figurano gli anziani soli o con ostacoli logistici o fisici e qualche dubbio si fa strada sull’effettiva praticità di dover utilizzare mail, siti internet e applicazioni, strumenti dove la confidenza non gioca certo un ruolo da padrona.

E poi c’è un altro aspetto da segnalare: il consumatore-tipo non è il manager di cui sopra, che abbiamo preso ad esempio strizzando l’occhio ad un luogo comune. L’utente della piattaforma è la veterinaria con famiglia e bambini che si definisce “una trottola”, che ama i prodotti di stagione e non lavorati, che apprezza un’azienda giovane e dinamica, che probabilmente non ha la possibilità di dividersi tra più cascine nei dintorni di casa per acquistare in un posto le carote, in un altro la lattuga e in un altro ancora il formaggio fresco. Cortilia rappresenta allora la soluzione ideale per non rinunciare ad alcuni valori riassunti nelle parole: filiera corta e biologica.

Qui però sorgono anche altre domande, ma forse sono io che sono un po’ troppo “all’antica”. Anche se non credo di essere l’unica a cui sia piacevolmente capitato di fare due chiacchiere con il cassiere della cooperativa, di scambiare un sorriso complice con la ragazza in coda con me mentre aspettiamo magari un po’ impazienti il turno al banco, di fare una capatina al mercato contadino il sabato mattina e prendere in mano le patate ancora sporche di terra, informandosi su com’è andata la stagione quest’anno o su quale sia la qualità migliore di quei pomodori biologici che nel gusto pieno e ricco si portano giorni di lavoro e dedizione. E non penso che sia una questione di “tempo che manca”. Forse è più una questione di tempo che serve, tempo che occorre riprendersi, per non alienarci dietro uno schermo senza odori né sapori ma poter ancora, se l’intenzione è quella di valorizzare le piccole produzioni e le agricolture locali, conoscere di persona chi ci offre cibo per la nostra tavola, senza comprarlo a due passi da casa e non guardarsi nemmeno negli occhi.

Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.

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