Una (gelida) nuotata per l’ambiente

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Foto: Facebook.com

“Il pazzo è un sognatore sveglio” diceva un certo Sigmund Freud. Ebbene, Enzo Favoino, milanese classe 1956, é un sognatore molto sveglio, estremamente determinato e certamente un pó pazzerello. Soprattutto dopo una rinfrescata d’acqua ghiacciata. Tesserato per la CILO Master Team, Enzo é un Ice Swimmer professionista, specializzato cioé nelle traversate acquatiche invernali, di cui si é giá reso protagonista piú volte, inclusa la partecipazione a due Campionati del Mondo. Dopo averlo preannunciato sui social, ed aver trovato riscontro anche su testate nazionali come la Repubblicail 31 gennaio é sceso in acqua e ha realizzato un’impresa che ha dell’estremo: 2 km di bracciate e gambate nel Naviglio Grande in assetto da nuoto standard, quindi munito unicamente di costumino, cuffia e occhialini. Una rinnovata occasione per accendere i riflettori sui danni che mari, fiumi e laghi, e tutti gli specchi d’acqua balneabili, stanno subendo a causa del cambiamento climatico e dell’aumentata dispersione di rifiuti di plastica. Che solo nell’Oceano Pacifico ha portato alla formazione dell’ormai tristemente nota Pacific Garbage Patch, vale a dire l’immensa isola di plastica che dagli anni '80 si è ingrossata sempre piú, raggiungendo dimensioni che attualmente variano tra i 700 mila e i 10 milioni di chilometri quadrati. Un continente di spazzatura.

Favoino, la cui indole ambientalista l’ha condotto verso una carriera pluridecennale di ricercatore e consulente per organizzazioni di calibro internazionale come Zero Waste Europe – di cui é coordinatore scientifico - o Let’s Do It Foundation, sa bene ció che il nostro pianeta sta rischiando: di questo passo, magari, fra qualche decennio nuotare in pieno inverno, non sará piú questa grande impresa. L’idea era quindi realizzare un’iniziativa che arrivasse a smuovere gli animi di quante piú persone possibili sulla lotta al riscaldamento climatico.

Poi, oltre alla sensibilizzazione sui temi ambientali e su una piú sapiente gestione dei rifiuti, Enzo ha posto due forti motivazioni alla base della sua fatica. La prima é una doverosa promozione ai navigli milanesi che da poco hanno riacquisito la loro naturale balneabilitá, a detta di Enzo una delle cose piú emozionanti successe a Milano negli ultimi anni. Questo come messaggio di speranza e rinascita dopo l’anno contraddistinto dal Covid e dalle innumerevoli restrizioni alla mobilitá ed alla vita all’aperto. In quest’ottica, l’iniziativa ha voluto rendere omaggio al consueto Cimento Storico del tuffo nel naviglio durante i giorni della merla, notoriamente i piú freddi dell’anno, che quest’anno, purtroppo, la Canottieri San Cristoforo di Milano non ha potuto organizzare per i divieti pandemici.

La seconda ragione é legata al desiderio di far riecheggiare la voce di Milano Cittá Olimpica per l’edizione delle Olimpiadi Invernali del 2026. L’auspicio é che l’ice swimming, sport tipicamente invernale, possa essere inserito nel programma olimpico, in un percorso di avvicinamento che non si faccia troppo attendere e che realmente valorizzi una riconciliazione dell’essere umano con gli spazi naturali, senza l’approccio selvaggio e invasivo di cui é capace. 

Detto fatto, l’intrepido Enzo alle ore 11:30 di domenica scorsa, spogliatosi del giaccone invernale, si é tuffato in costume nel Naviglio Grande dal molo della Canottieri San Cristoforo per iniziare i suoi 2 mila metri di nuotata congelata. Accompagnato in canoa dal fedele Simone Lunghi, anima degli Angeli dei Navigli, i quali testardamente continuano a ripescare dal canale gli oggetti ivi gettati per incuria o teppismo e cosí salvaguardarne la bellezza. Costantemente monitorato dagli assistenti della Canottieri, Enzo ha seguito l’itinerio tra i palazzi milanesi e i tanti accompagnatori che lungo gli argini hanno voluto dare manforte all’atleta. Gli stessi che dopo circa 35 minuti l’hanno visto arrivare al traguardo, in Darsena, davanti al ponte Alexander Langer, per fortuna senza nessuna complicazioni: é andato tutto liscio, anche se non era scontato vista la temperatura di appena 6 gradi!

Il freddo ha infatti il potere di limitare i muscoli facciali, rendendo spesso difficile effettuare la respirazione. Per questo serve assiduo allenamento, una profonda conoscenza di sé, dei propri limiti e quel briciolo di follia comune a tutti i grandi. Ad aspettarlo, tra gli applausi meritatissimi, c’erano tanti amici e sostenitori, oltre alle associazioni che hanno sostenuto l’impresa, da IISA Italy, alla CILO Master Team, e le associazioni ambientaliste Fridays for Future Milano, Lega Ambiente LombardiaWWF Italia e Let’s Do It. Naturalmente rispettando i distanziamenti fisici previsti dalle norme anti-Covid. In particolare la ONG Let’s Do It dá vita tutti gli anni al World Clean Up Day, una magnifica manifestazione volta alla pulizia dei rifiuti e coordinata in 156 paesi del mondo – in Italia lo scorso 19 settembre ne sono stati raccolte circa 5 mila tonnellate!

Inoltre, approfittando della visibilitá dell’evento tutti gli organizzatori in coro hanno deciso di costituire una raccolta fondi pubblica (che trovate qui) a favore della Caritas Ambrosiana. Perché come dice Enzo: “da sportivi abbiamo un cuore gonfio, un cuore ipertrofico, con cui vogliamo aiutare chi aiuta”. E in questo momento sono in tanti coloro che sono rimasti indietro e si trovano in difficoltá. Aldilá della singola impresa, questa é la voce di un movimento che da anni si sforza di fare di Milano una comunitá di relazioni, di aiuti e solidarietá. La Milano che ci piace, in contrasto con la metropoli alienante e degenerante che alle volte ci capita di vedere.

Insomma una domenica da incorniciare per il “pinguino dei navigli”. Una gioia immensa condivisa con chi, come lui, ha veramente a cuore l’elemento acquatico. Fiumi, torrenti, laghi e mari sono il pane quotidiano di tanti amanti dell’ambiente e della natura, che come Enzo, vorrebbero poter continuare a sguazzarci e nuotarci dentro, liberamente e spensieratamente, senza avere il cruccio della bottiglia di plastica o del sacchetto di immondizie da scansare. Missione compiuta quindi e sentiti complimenti! Personalmente vedo nelle parole di Enzo, appena uscito dall’acqua e protetto ancora dall’accappatoio, il riassunto piú bello e genuino dell’azione intrapresa: “L’acqua era limpida, trasparente, piú pulita che d’estate! Si vedevano tutti i pesci”. Ricordiamoci sempre che non siamo esseri superiori in un pianeta da sfruttare a nostra discrezione, ma ne siamo umili ospiti.

Marco Grisenti

Laureato in Economia e Analisi Finanziaria, dal 2014 lavoro nel settore della finanza sostenibile con un occhio di riguardo per l'America Latina, che mi ha accolto per tanti anni. Ho collaborato con ONG attive nella microfinanza e nell’imprenditorialità sociale, ho spaziato in vari ruoli all'interno di società di consulenza e banche etiche, fino ad approdare a fondi d'investimento specializzati nell’impact investing. In una costante ricerca di risposte e soluzioni ai tanti problemi che affliggono il Sud del mondo, e non solo. Il viaggio - il partire senza sapere quando si torna, e verso quale nuova "casa" - è stato il fedele complice di anni tanto spensierati quanto impegnati, che mi hanno permesso di abbattere barriere fuori e dentro di me, assaporare panorami, odori e melodie di luoghi altrimenti ancora lontani, appagare una curiositá senza fine. Credo in un mondo più sano, equilibrato ed inclusivo, dove si possa valorizzare il diverso. Per Unimondo cerco di trasmettere, senza filtri, la veritá e la sensibilità che incontro e assimilo sul mio sentiero.

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