Una Carta del caffè nella crisi del mercato

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Il mercato del caffè è in crisi e milioni di agricoltori sono indirizzati verso la povertà. Buona parte delle organizzazioni che si occupano di commercio equo e dei processi di globalizzazione si stanno organizzando per stilare una Carta del Caffè che sostenga una pressione a livello internazionale. Il prezzo del caffè nel mercato internazionale non riesce nemmeno a coprire i costi di produzione, come dimostrano i 170.000 posti di lavoro persi in Centro America nel 2001. Nel 2000/2001 il commercio totale di caffè era del valore di 65 miliardi di cui solo 5.5 sono rimasti nei paesi produttori. Intanto, le multinazionali registrano aumenti dei profitti come Nestlè (+20%) e Sarah Lee/Douwe Egberts (+6% nonstante una perdita di vendite del 6%). Alla costante sovrapproduzione nei mercati dei beni - continua la Carta del caffè - dovuta anche alla liberalizzazione del mercato e ai continui incentivi ad investire in attività di esportazione si aggiungono numerosi fattori che non vedono i governi attori di cambiamento e in particolare l'Unione Europea voler attuare politiche che lo garantiscano. Per quanto riguarda il ruolo dei consumatori, si registra una forte pressione negli Stati Uniti per un caffè equo e solidale con una rete di organizzazioni impegnate nella campagna "Fair Trade" e che vedrà dal 21 al 28 settembre criticare la multinazionale del caffè Starbucks per l'uso di OGM, anche via e-mail e fax. Grazie alla pressione dei consumatori in Inghilterra, Starbucks Coffee Company ha annunciato un accordo con la Fairtrade Foundation per vendere caffè equosolidale nella catena di negozi Starbucks.
Pubblicato il: 20.08.2002 " Fonte: » Altromercato CTM, Global Exchange, Amnesty International, Misna, Organic Consumer Association;
" Approfondimento: » Campagna per umanizzare il commercio del caffè;

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