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Ue: rapporto del parlamento critico verso la BEI
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In un rapporto adottato negli ultimi giorni dal Comitato Sviluppo del Parlamento Europeo, la Banca europea per gli investimenti (BEI) viene pesantemente criticata per non avere incuso la riduzione della povertà tra i suoi obiettivi per i progetti che finanzia in Asia e nell'America Latina. Redatto dall'europarlamentare europeo Gabriele Zimmer, il rapporto lamenta anche una mancanza di coordinamento tra la BEI, le Commissione europea ed i governi degli stati membri. Forti perplessità permarrebbero sui prestiti concessi al settore privato, in particolar modo per quel che concerne il settore della fornitura idrica - informa la Campagna per la riforma della Banca mondiale.
Secondo Zimmer il conflitto tra la Banca e le politiche di aiuto allo sviluppo dell'Unione sarebbe stato eclatante soprattutto in piena emergenza tunami. I governi dell'UE avevano chiesto alla BEI di garantire un miliardo di dollari in prestiti per la ricostruzione. L'istituzione rispose che il suo compito in Asia era "beneficiare gli interessi ecomici europei", per cui in un contesto come quelo post-tsunami si sarrebbe creato una sorta di scandalo politico se, invece di pensare esclusivamente al bene delle popolazioni impattate dal disastro, ci si fosse occupati delle opportunità che potevano nascere per le compagnie europee nel sud-est asiatico. Occorre ricordare che nel 2004 la BEI ha fornito prestiti per un totale di 43 miliardi di dollari e che, sebbene il 92% della somma sia andata ai 25 paesi comunitari, il suo coinvolgimento nei paesi in via di sviluppo stia crescendo esponenzialmente, tanto che la BEI ha recentemente aperto degli uffici in Sud Africa, Kenya e Senegal.