Ue: necessaria la riforma degli allevamenti dei polli

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Il Parlamento Europeo, nella seduta di ieri, 14 febbraio, ha adottato il rapporto relativo alla proposta di direttiva sulla protezione dei polli negli allevamenti, inviando così al Consiglio dei Ministri UE un chiaro messaggio sulla necessità di una riforma concreta dell'allevamento di oltre cinque miliardi di polli. Questo nonostante le pressioni in senso contrario esercitate dalla lobby dell'industria avicola, che vuole invece evitare l'adozione di regole precise in un settore, quello degli allevamenti di animali per il consumo alimentare umano, di importanza fondamentale per il benessere degli animali. I punti significativi del rapporto approvato dal Parlamento europeo riguardano l'eccessiva densità negli allevamenti, le condizioni di totale assenza di regole per i riproduttori di polli da carne e soprattutto i gravi danni alla salute degli animali determinati dall'esasperato ricorso alla selezione genetica per accelerare la crescita di questi animali.

Una percentuale di polli degli allevamenti intensivi, infatti, soffre di gravi problemi di salute e malattie alle zampe a causa dell'eccessiva velocità di crescita, così come di malattie dell'apparato cardio-circolatorio che molto spesso provocano veri e propri collassi cardiaci. L'eccessiva densità di allevamento, poi, e il lungo tempo trascorso a terra tra i propri escrementi, determina bruciature sulla pelle, molto dolorose, e infezioni cutanee curate con antibiotici. Antibiotici che, non potendo essere somministrati ai soli animali ammalati, vista l'enorme densità di polli presenti (20.000-30.000 animali per "ciclo produttivo"), vengono somministrati indistintamente a tutti, insieme ai mangimi.

Ma la vita dei polli "da carne" è caratterizzata anche da altre sofferenze: la mancanza di movimento, oltre alla continua esposizione alla luce artificiale, provocano nei polli stress e disturbi del sonno, gravi patologie degli arti, problemi cardiaci e respiratori. "L'introduzione di regole per l'allevamento dei polli in Europa è urgente e necessaria, interessando un settore in cui gli animali sono allevati senza alcuna regola di protezione degli stessi, ridotti a vere e proprie macchine da carne il cui benessere non è in nessun modo tenuto in considerazione. - ha dichiarato Roberto Bennati, responsabile delle Campagne europee della LAV - L'emergenza aviaria ha posto in chiara evidenza anche l'esigenza di cambiare le condizioni di allevamento degli animali e la proposta di Direttiva è un'occasione storica che le Istituzioni nazionali ed europee non possono perdere. Il Governo italiano deve assumere una posizione all'interno del Consiglio dei Ministri UE in favore di un cambiamento dell'allevamento intensivo verso forme più rispettose degli animali e della salute dei consumatori".

Per quanto riguarda l'influenza aviaria secondo Legambiente occorre riprendere al più presto il piano nazionale di monitoraggio sulle zone dove si fermano gli uccelli migratori ed effettuare controlli capillari sugli allevamenti per certificare la sicurezza degli animali. "È incredibile - afferma Francesco Ferrante direttore generale di Legambiente - che il piano si sia fermato al 31 gennaio e abbia riguardato solo poche aree del Paese, per mancanza di fondi".

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