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Ue: 5 procedimenti d'infrazione dell'Italia per l'ambiente
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La Commissione europea sta portando avanti cinque procedimenti di infrazione nei confronti dell'Italia, contestandole di avere violato la normativa comunitaria per la protezione dell'ambiente e della salute umana. In due casi la Commissione si prepara ad inviare all'Italia due pareri motivati per esortarla a rispettare alcune sentenze già pronunciate dalla Corte di giustizia sull'inadeguata gestione di alcune discariche, a Castelliri nel Lazio e a Campolungo nelle Marche. Una risposta insufficiente a detti pareri potrebbe indurre la Commissione a chiedere alla Corte di imporre sanzioni pecuniarie nei confronti dell'Italia - riporta la Nuova Ecologia.
La Commissione trasmetterà inoltre pareri motivati per altri tre casi, di cui uno per la mancata adozione di misure per il rispetto dei limiti previsti per alcuni inquinanti atmosferici. Un primo parere motivato riguarda la violazione della normativa comunitaria sulla qualità dell'aria, che mira a proteggere il cittadino e l'ambiente dagli effetti nocivi dell'inquinamento. Il caso riguarda l'assenza di misure per ridurre l'inquinamento atmosferico, con riferimento ai livelli di particolato (Pm10), uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi per la salute umana perché penetra in profondità nei polmoni, al biossido di azoto (No2) e agli ossidi di azoto (Nox), che hanno molti effetti diversi sulla salute e sull'ambiente.
E che l'Italia dell'ambiente abbia bisogno di cure urgenti dopo cinque anni di governo Berlusconi è evidenziato anche la XVII edizione del rapporto 'Ambiente Italia' di Legambiente: il Belpaese ha il primato europeo per mobilità su strada e auto pro-capite, il 45% degli scarichi idrici è fuorilegge (in Europa la percentuale scende al 25%), quasi il 30% delle acque interne non è balenabile (in Europa solo il 7%) e dal 2001 sono state costruite 140mila case abusive costruite e più del 30% delle coste italiane sono colpite da fenomeni di erosione (il Europa sono il 20%).
"La qualità ambientale in Italia - ha detto Roberto Della Seta, presidente nazionale dell'associazione - paga un prezzo alto ad anni di immobilismo e decisioni sbagliate e in particolare a questo quinquennio di governo Berlusconi segnato da una totale disattenzione per le ragioni dell'ambiente e punteggiato da scelte decisamente vergognose come l'ennesimo condono edilizio generalizzato. Di più, specie in settori chiave per il futuro del Paese come i trasporti e l'energia, la mancanza di politiche forti per la sostenibilità si rivela come un fattore decisivo della stessa perdita di competitività e dei rischi ormai evidenti di un declino italiano: perché un sistema dei trasporti di passeggeri e merci che si basa quasi del tutto sulla mobilità stradale, un sistema energetico che non guadagna in efficienza e resta largamente dipendente dal petrolio e dal carbone, non solo penalizzano l'ambiente locale e globale e la salute dei cittadini, ma pesano come un macigno sulla tasche delle famiglie, sui costi delle imprese, sul cammino dell'innovazione tecnologica".
Fra i trend positivi c'è da segnalare il 15% del territorio nazionale compreso in aree protette, 150 prodotti tipici a marchio europeo e una buona agricoltura biologica. [GB]