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Turismo: l'ecolabel taglia la bolletta di luce e acqua
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L'Italia potrebbe facilmente risparmiare circa 30 milioni di metri cubi d'acqua all'anno, l'equivalente di una diga di grandi dimensioni. Allo stesso modo tagli significativi si potrebbero conseguire anche sul fronte energetico: oltre 22 milioni di kw/h, cioè l'elettricità domestica di un centro urbano di medie dimensioni. La formula? E' semplice ed è già operativa: 303 ecoalberghi aderenti all'ecolabel Legambiente Turismo la stanno infatti da tempo portando avanti. Nell'ultimo anno, grazie a piccoli accorgimenti, hanno così risparmiato 363.000 metri cubi di acqua e l'energia necessaria e scaldarne almeno la metà, 278.000 kw/h di elettricità grazie all'installazione di lampade a basso consumo e oltre 2 tonnellate di imballaggi di plastica (circa 9 milioni di pezzi) solo grazie alla progressiva eliminazione delle monodosi alimentari.
Questi risparmi, per altro calcolati secondo stime molto prudenziali, riguardano le 303 aziende aderenti all'ecolabel Legambiente Turismo: oltre 45 mila posti letto in 212 Hotel, 22 agriturismi, 19 camping, 21 Bed & Breakfast, 4 residence, 3 ristoranti/osterie, 2 ostelli per la gioventù e circa 8.000 posti negli stabilimenti balneari. Le presenze registrate sono 4.259.600. E gli interventi adottati non sono certo da libro dei sogni: sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo, applicazione di riduttori di flusso dell'acqua, uso ridotto dei contenitori monodose in plastica. Se questo esperimento fosse esteso agli oltre 340 milioni di presenze turistiche all'anno nel nostro Paese, il risparmio possibile sarebbe paragonabile appunto all'acqua di una diga e all'elettricità domestica di una città media.
"In tempi di caro petrolio e di siccità, anche piccoli interventi hanno il loro peso e possono dare risultati importanti, specialmente se portati avanti con costanza - dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente -. Legambiente Turismo è uno dei pochi esempi di intervento concreto e coordinato sulla sostenibilità delle strutture alberghiere e turistiche del nostro Paese e i risparmi sui consumi calcolati quest'anno ne sono un'ottima dimostrazione. E' la seconda ecolabel nazionale nel territorio della Ue, dopo quella della Gran Bretagna, per il turismo, e coniugare lo sviluppo sostenibile delle attività economiche con la valorizzazione complessiva del territorio è sicuramente la via maestra di un turismo italiano di qualità".
La riduzione dei consumi deriva dagli adempimenti obbligatori definiti in oltre 20 progetti locali realizzati con la partnership di Province, Comuni, Enti parco, Comunità Montane, Associazioni di Operatori Turistici, Consorzi di Promozione ed altre strutture locali in 6 regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche e Toscana).
Ma l'azione svolta in attuazione degli obblighi dettati dal decalogo dell'ecolabel indipendente Legambiente Turismo investe anche altri temi primari della qualità delle strutture ricettive: la salubrità dell'alimentazione, la promozione dei prodotti tipici locali, la lotta al rumore, la valorizzazione dei beni ambientali e culturali del territorio, lo sviluppo di una mobilità più sostenibile, il coinvolgimento della clientela nei comportamenti più rispettosi dell'ambiente. " Ora - aggiunge Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Turismo - al termine dei controlli che hanno avuto luogo nel corso dell'estate, e che hanno visto almeno una visita per ogni struttura aderente, possiamo disporre di dati che dimostrano l'efficacia delle azioni per il turismo sostenibile. L'iniziativa di Legambiente indica la strada da intraprendere per il futuro dell'industria turistica: non solo è necessario ma è possibile fare un turismo confortevole, capace di aumentare la qualità ambientale, le caratteristiche, l'identità, la storia, la cultura e le tradizioni di territori diversi del nostro paese".
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