Tavola della Pace: la Rai dia spazio ai diritti umani

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La Tavola della Pace ha partecipato ieri al sit-in promosso dai radicali a Roma davanti agli uffici Rai di Viale Mazzini per chiedere alla Rai TV l'istituzione di una struttura dedicata a produrre format e informazione sulle violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. "Questa richiesta è stata avanzata da tempo dalla Tavola della pace, dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, da Articolo 21 e dagli organismi sindacali dei giornalisti" - ha affermato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace. "Servono decisioni concrete ed efficaci che possano qualificare il servizio pubblico e l'impegno del nostro paese per i diritti umani".

Da oltre un anno 1645 organizzazioni della società civile chiedono alla Rai il format sui diritti umani denominato "La RAI per i diritti umani": un modo concreto per celebrare il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani intensificando l'informazione, il confronto politico e l'educazione in questo campo. "Non ci sono solo la Cina e le Olimpiadi. Mettere i diritti umani al centro dell'informazione e della comunicazione vuol dire mettere al centro la vita delle persone e il bisogno irrinunciabile di riconoscere e rispettare la loro dignità e i loro diritti fondamentali - quelli civili e politici ma anche quelli sociali, economici e culturali. Parlare dei diritti umani vuol dire parlare della libertà delle persone"- afferma la Tavola della Pace. "L'Italia non può far parte del Consiglio Diritti Umani e del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e accettare che la televisione pubblica non faccia la sua parte in modo adeguato".

La Tavola sottolinea che l'Anno dei diritti umani è già iniziato da ben 122 giorni. "Non possiamo perdere altro tempo. Urgono decisioni rapide. La Rai deve recuperare il tempo perduto con scelte chiare ed efficaci. Servono spazi quotidiani di qualità nei palinsesti della TV e della radio, aperti al contributo delle organizzazioni della società responsabile, delle scuole, degli enti locali e regionali, delle istituzioni accademiche e culturali. Chiediamo dunque, ancora una volta, un incontro urgente al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale della Rai".

Nei giorni scorsi una nota di Palazzo Chigi ha chiesto alla Rai di garantire "il migliore esercizio del suo compito pubblico volto ad assicurare la più ampia informazione e conoscenza sulla situazione dei diritti umani nel mondo". "Il Governo, per quanto di sua competenza istituzionale e per valutazione politica lungamente maturata, concorda sulla richiesta alla Rai di una decisione che garantisca il migliore esercizio del suo compito pubblico volto ad assicurare la piu' ampia informazione e conoscenza sulla situazione dei diritti umani nel mondo e sulle lotte condotte in conformita' delle Dichiarazioni costitutive delle Nazioni Unite e delle sue articolazioni operative, auspicando il massimo pluralismo culturale, come nella tradizione del servizio pubblico radiotelevisivo" - riporta la nota di Palazzo Chigi. "Confidiamo che la Rai - prosegue la nota - possa fin dai prossimi giorni realizzare quanto auspicato e richiesto da un'ampia mobilitazione di forze associative, sindacali e politiche, in coerenza con gli obiettivi e gli obblighi sanciti dai contratti di servizio, indirizzi statutari e parlamentari gia' fortemente manifestatisi in occasione della campagna per ottenere la Dichiarazione universale di Moratoria sulla pena di morte. Si tratta di un impegno che potra' essere di grande utilita' nel progresso dei diritti umani in Italia e nel mondo". [GB]

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