Tav: Italia Nostra con la gente, ora il dialogo

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Italia Nostra difende la gente che protesta in Val di Susa contro il progetto tav e invita il governo a aprire un dialogo con le popolazioni locali per verificare l'impatto ambientale e strategico di questa grande opera, come peraltro prevedono le direttive europee oggi non applicate. Lo ha detto, in una conferenza stampa, Carlo Ripa di Meana, presidente dell'antica e prestigiosa associazione da anni impegnata in prima fila per la tutela dell'ambiente e delle bellezze artistiche e monumentali della penisola. Ripa di Meana ha espresso piena solidarieta' alle popolazioni e ai sindaci della Valle ''dopo l'ingiustificato violento blitz notturno deciso dal governo l'altra notte'' ed ha offerto la piena assistenza della rete di sezioni e militanti della sua associazione per ogni necessita' di rappresentanza.

Secondo Ripa di Meana quanto accade e' ''la conseguenza di una gestione autoritaria, ottocentesca, del problema delle grandi opere nel nostro Paese, di cui la legge obbiettivo e' vettore. Vi e' un aspetto di illegalita' nel progetto tav'' ha aggiunto il presidente di Italia Nostra, sottolineando l'assenza di confronto e di dialogo con le popolazioni che vivono nell'area interessata dal progetto: ''la decisione sulla costruzione e' stata presa in un vertice politico europeo; una decisione verticistica, senza una base di fattibilita' tecnica e senza alcuna partecipazione dei cittadini''. Il leader dell'associazione ha poi polemizzato con politici di entrambi i poli per l'approccio alla questione: ''a Pisanu, secondo cui si e' ripristinata la legalita' nella valle, dico che la sua affermazione e' provocatoria. Alla presidente del Piemonte Bresso, secondo cui non si poteva fare altrimenti, dico che si doveva fare altrimenti.

Al ministro Lunardi che ha invitato le popolazioni dell'area a mettersi il cuore in pace, dico che si comporta come un faraone e che deve cambiare idea''. Il problema, secondo Ripa di Meana, sta nel fatto che, ''su questa grande opera, il governo ha deciso di abbreviare le procedure europee in materia di Via (valutazione dell'impatto ambientale) e Vas (valutazione ambientale strategica). Decisione aggravata dall'esclusione delle popolazioni locali rispetto ai processi che hanno portato all'opera e in ultimo, anche dagli interrogativi, rimasti senza risposta, che vari esperti della materia hanno posto piu' volte circa i reali volumi futuri di traffico merci e sulle possibili alternative all'opera medesima, e meno costose in termini di impatto ambientale e economico. Ripa di Meana ha ribadito che la sua associazione non e' pregiudizialmente contraria al progetto tav, ma chiede che venga ripristinata la legalita', sgombrando il campo dalle soluzioni precostituite.

L'ing. Mario Tamborrino ha poi aggiunto che Italia Nostra ''accettera' qualunque responso dopo la procedura di valutazione dell'impatto ambientale e strategico, quindi sia la conferma dell'attuale progetto, sia le varie alternative che pure si prefigurano, non ultima quella del potenziamento dell' attuale ferrovia in Val di Susa. Ma quale sia la strada piu' giusta -ha concluso- dovra' essere stabilito con il concorso della popolazione e nel rispetto della legge. Finora non e' andata cosi'''.

Fonte: Ansa, Italia Nostra

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