Svezia: senzatetto all'Homeless World Cup

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Ha preso inizio domenica scorsa a Goteborg, in Svezia il campionato mondiale dei senzatetto organizzato dalla Rete internazionale dei giornali di strada (Insp). 28 squadre di calcio composte da persone immigrate di tutto il mondo che hanno fatto della loro esperienza uno strumento di emancipazione. Tra le squadre ci sarà anche quella italiana, formata da cittadini di nazionalità argentina, polacca, romena e brasiliana immigrati in Italia. La squadra è promossa da "Multietnica 2001", associazione fondata dagli stessi migranti per promuovere l'integrazione attraverso lo sport. La squadra ha poi giocato in vari tornei regionali e nazionali, fino all'esperienza più bella: la trasferta in Austria dell'anno scorso per la prima edizione del Campionato mondiale dei senzatetto dove hanno ottenuto un lusinghiero 5° posto dopo aver incontrato Brasile, Austria, Polonia e Scozia e Inghilterra. Quest'anno per la Svezia sono partiti in dodici con qualche soldo in più e la divisa uguale per tutti. Bogdan Kwappik, uno dei fondatori dell'associazione confessa che sta gia pensando alla terza edizione del campionato che si terrà a New York e per il 2006 lo attende già lo stadio di Cape Town in Sudafrica.

A sostenere l'iniziativa ci sono oltre alle Nazioni Unite anche l'Uefa e il Manchester United e l'International Alliance of Inhabitants spera che questo evento aiuti a riflettere su temi fondamentali come l'esclusione sociale e la condizione dei senzatetto. Durante il Social Forum della Homeless World Cup si terrà sabato 31 luglio un incontro con padre Daniele Moschetti della Chiesa Cattolica di Kariobangi (Kenya), in cui si parlera' della campagna "Viva Nairobi Viva!", contro gli sfratti previsti nella capitale keniana causati dalla presenza dei cavi della linea elettrica, per la realizzazione di una tangenziale e per la vicinanza della linea ferroviaria. La campagna grazie alla lotta di Ong, chiese, alcuni ambasciatori e investitori, e alle 6.000 firme e adesioni raccolte online ha consentito di bloccare le demolizioni e gli sgomberi , portando l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Habitat a prendere posizione e far diventare centrale la questione. Unitamente alle battaglie legali e politiche sul piano locale, la Campagna punta a passare a una fase successiva verso il recupero complessivo degli slums, la redistribuzione della terra, la regolarizzazione fondiaria e la ricerca di soluzioni al problema delle baraccopoli in generale.

Tra i sostenitori della campagna c'è il padre comboniano Alex Zanotelli che ha vissuto per 12 anni nella baraccopoli di Korogocho. La campagna ha avanzato una serie di proposte tra cui un accordo multilaterale (governo del Kenya, associazioni di abitanti, reti internazionali, creditori internazionali, Un-Habitat) per l'anullamento del debito del Kenya - che ammonta a 5,5 miliardi di dollari. In cambio i creditori chiederebbero al governo del presidente Kibaki politiche urbane e abitative pubbliche partecipate e controllate socialmente e internazionalmente. La Finlandia ha già manifestato l'accordo per 1,5 milioni euro, altri (ad esempio la Svezia) potrebbero seguire. Di ultima uscita sono il video contro le demolizioni curato da Padre Daniele che sarà presto tradotto in italiano e verrà proiettato durante la Carovana della Pace dal titolo "Vita piena per tutti". Tra gli appuntamento a cui parteciperà la campagna "VivaNairobiViva!" ci sarà anche il Forum Urbano Mondiale che si terrà a Barcellona dal 13 al 17 settembre. Da segnalare una mostra fotografica su Korogocho di Francesco Fantini che sara' inaugurata proprio negli slums.

Altre fonti: International Alliance of Inhabitants, Peacereporter, Homeless World Cup, Un Habitat, Giovani e Missione

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