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Sudafrica: condanna alle multinazionali farmaceutiche
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"Storica decisione per agevolare l'accesso ai farmaci". Cosi un comunicato di MSF (Medici Senza Frontiere) definisce la decisione della 'Commissione per la concorrenza' del Sudafrica che ieri ha deciso di accogliere il caso della Treatment Action Campaign (TAC) verso le multinazionali Glaxo Smith Kline (GSK) e Boehringer Ingelheim (BI) per aver praticato prezzi eccessivi sui farmaci anti-Aids (antiretrovirali - Arv) e per aver abusato dei brevetti farmaceutici limitando l'accesso ai medicinali essenziali per prolungare la vita dei malati.
"Con questa decisione storica" - si legge nel comunicato - "la Commissione per la concorrenza del Sudafrica (organismo incaricato di decidere sulle controversie in materia di pratiche commerciali abusive) permette di compiere un grande passo in avanti nella lotta per il superamento delle barriere che ostacolano l'accesso ai farmaci, favorendo la disponibilità di medicinali generici equivalenti a quelli di marca, ma molto meno costosi". Secondo l'associazione, l'inaccessibilità dei prezzi dei farmaci antiretrovirali, "ha provocato un'enorme quantità di decessi evitabili in Sudafrica dove si stima che almeno 600 persone muoiano ogni giorno a causa dell'Hiv/Aids".
La decisione appare particolarmente significativa perchè "rappresenta un chiaro esempio di come le regole fissate dall'Organizzazione mondiale del Commercio con la Dichiarazione di Doha del 2001 possono essere interpretate e applicate in modo da garantire un più equo accesso alle terapie" - ha detto Eric Goemaere, capo-missione di MSF in Sudafrica. "Ora il Governo Sudafricano dovrà dimostrare che faceva sul serio quando quest'estate ha annunciato un programma pubblico e gratuito per garantire l'erogazione dei farmaci a tutti i 500mila sudafricani che ne hanno bisogno".
Nonostante la riduzione dei prezzi, ieri in Sudafrica i medicinali della Glaxo Smith Kline erano ancora più costosi dei corrispettivi generici provenienti dall'India e approvati dall'Organizzazione mondiale della sanità. La pronuncia della Commissione apre comunque le porte alla concorrenza dei farmaci generici senza imporre accordi preventivi o autorizzazioni da parte delle multinazionali che detengono i brevetti sui farmaci anti-Aids e facilita la realizzazione di 'combinazioni a dose fissa' che renderanno molto più facile l'erogazione dei farmaci anche in contesti di estrema povertà.
La Commissione per la concorrenza passerà ora il caso al tribunale per la decisione finale, ma la sua posizione è considerata decisiva per il tribunale. [GB]