Sudafrica: Forum Economico poco trasparente

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E' in corso a Durban, in Sudafrica, il Summit Economico Africano (11-13 giugno) che riunisce politici, organizzazioni della società civile e leader economici per discutere, in particolare, l'implementazione del New Partnership for Africa's Development (Nepad), il piano di intervento socio-economico dell'Unione Africana contro il sottosviluppo e la povertà, descritto come una sorta di Piano Marshall per l'Africa.

Il summit lancerà anche l'Africa Competitiveness Report 2002-2003 che evidenzia le prospettive di crescita del continente e le problematiche che i paesi si trovano ad affrontare nell'ambito dell'economia globale.

Durante la giornata d'apertura del vertice economico in Sudafrica, l'l'Unicef ha lanciato un appello ai partecipanti affinché siano adottati "standard per l'infanzia come misura principale per valutare il progresso" nel continente.

Recentemente il Wef (World Economic Forum - Forum economico mondiale), che promuove il summit africano, ha presentato un "indice di corruzione" che valuta la qualità delle pubbliche istituzioni di 21 paesi africani, sulla base di interviste ad esponenti del mondo degli affari e ad aziende che operano in Africa. Molte critiche sono state mosse all'elaborazione di questo indice da parte di gruppi della società civile che controllano l'operato delle grandi corporation, secondo i quali il Wef ha ignorato il ruolo rivestito dai suoi membri nei processi di corruzione dei paesi poveri.

Il Wef è sostenuto da un consiglio internazionale composto dai leader delle più importanti multinazionali, come Abb, Boeing, Coca-Cola, Ibm, Pfizer e molte altre.
Organizzazioni come CorpWatch, Transparency International e Global Witness sostengono che debbano essere i paesi africani a giudicare l'operato delle multinazionali nei propri paesi.

Fonti: Oneworld, AllAfrica.com, Inter Press Service;

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