www.unimondo.org/Notizie/Stop-al-commercio-con-gli-insediamenti-illegali-226892
Stop al commercio con gli insediamenti illegali
Notizie
Stampa

Immagine: Libertariam.blogspot.com
Gli insediamenti illegali sono una violazione del diritto internazionale
L'Unione Europea e i suoi stati membri hanno l'obbligo di non riconoscere e non favorire queste violazioni e di adeguare la loro legislazione al diritto internazionale. Contrariamente alle sue dichiarazioni, l'UE continua a favorire l'espansione degli insediamenti illegali, intrattenendo con essi rapporti commerciali.
Stop al commercio Ue con gli insediamenti illegali
L'UE si oppone all'annessione e considera gli insediamenti illegali nei territori occupati un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionali. Ma anche se gli insediamenti illegali costituiscono un crimine di guerra, l'UE acconsente il commercio con essi. Tale commercio consente profitti dall'annessione e contribuisce all'espansione degli insediamenti illegali in tutto il mondo.
Richiesta di Legge
Chiediamo una legge dell'UE che metta fine al commercio con insediamenti illegali una volta per tutte. Questa legge si applicherà ovunque ai territori occupati, tra cui il Territorio della Palestina Occupata e gli insediamenti illegali di Israele lì. La legge invierà anche un potente segnale in tutto il mondo che l'UE non ricompenserà più l'aggressione territoriale con scambi e profitti.
L'iniziativa dei cittadini europei
Firma la petizione qui sotto per una legge storica che interrompe il commercio con gli insediamenti illegali. Fai sentire la tua voce sulle politiche che riguardano la tua vita. L'iniziativa dei cittadini europei è uno strumento unico per contribuire a plasmare l'UE, chiedendo alla Commissione europea di proporre nuovi atti legislativi. Quando un'iniziativa raccoglie un milione di firme la Commissione decide quale azione intraprendere. Guarda le varie tappe. Se pensi di avviare un'iniziativa, consulta il Forum dell’iniziativa dei cittadini europei per una consulenza giuridica e pratica. L'iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) può obbligare l'UE a vietare i rapporti commerciali con gli insediamenti illegali ovunque essi si trovino. L'iniziativa dei Cittadini Europei è uno strumento democratico ufficiale che consente ai cittadini dell'UE di contribuire a plasmare l'Europa.
La petizione con la raccolta di un milione di firme
Con la raccolta di un milione di firme, la Commissione Europea ed il Parlamento Europeo dovranno esaminare l'atto legislativo richiesto dalla petizione. Se raccoglieremo un milione di firme la Commissione Europea dovrà prendere in esame un atto legislativo che vieterà i rapporti commerciali con gli insediamenti illegali. Questo consentirà di inviare un forte segnale che l'UE non riconoscerà più le aggressioni territoriali con profitti derivanti dai commerci.
Per questo AssopacePalestina invita a firmare per l'Iniziativa Cittadini Europei (ICE) per il blocco del commercio delle merci prodotte degli insediamenti illegali. Per farlo e avere ulteriori informazioni andate qui: #StopTradeWithSettlements. L'ICE non è solo una campagna per la raccolta delle firme, una semplice petizione, ma uno strumento di partecipazione e di democrazia diretta, una sorta di legge di iniziativa popolare che chiede all'Unione europea coerenza e la formulazione di una legislazione che ponga fine all'importazione di merci provenienti dalle colonie nei territori occupati come quelli Israeliani in Palestina o quelli del Marocco nel Sahara Occidentale.
La campagna per essere valida e far sì che la Commissione Europea formuli iniziative legislative, richiede la raccolta di un milione di firme a livello europeo (58.000 per l'Italia). Basta affari con le colonie, è tempo di regolamentare le transazioni commerciali dell’Europa con entità basate su territori illegalmente occupati secondo il diritto internazionale. La campagna durerà un anno, ed è promossa dal coordinamento europeo per la Palestina con l'adesione di una rete di oltre cento organizzazioni non governative europee e internazionali, movimenti di base cittadini dell'Unione e Sindacati.
«La Ue considera gli insediamenti illegali un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionali. Nonostante ciò, la Ue autorizza il commercio con tali entità. Un commercio che genera profitto dall’annessione e che contribuisce all’espansione di insediamenti illegali nel mondo», spiega la campagna.Per l’Italia, tra i tanti promotori dell’iniziativa oltre ad AssopacePalestina ci sono La Fiom-Cgil, Arci, AssopacePalestina, Cospe, Libera, Medicina democratica, New Weapons Research Group, ECO - Ebrei contro l’occupazione, Fondazione Basso, Un ponte per..., Cultura è Libertà. Potete trovare la lista completa, italiana e internazionale, #StopTradeWithSettlements dove ogni cittadino e cittadina italiana può depositare la propria firma. Anche le adesioni sono sempre aperte. Firmate e fate firmare con un gesto di responsabilità e coerenza affinché il rispetto del diritto internazionale non resti sulla carta, ma venga applicato.
Luisa Morgantini e Laura Tussi. Per informazioni: [email protected] su Libertariam.blogspot.com
Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.