Stop Bolkestein fino a Strasburgo

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La campagna nazionale Stop Bolkestein, che si oppone alla direttiva eurpea Bolkestein sulla liberalizzazione del commercio dei servizi, informa che il voto al Parlamento europeo, in plenaria, a Strasburgo si terrà nella sessione di febbraio 2006, a partire da martedì 14 febbraio. La direttiva sarà votata sulla base del testo approvato dalla Commissione Mercato Interno lo scorso 22 novembre. La direttiva è sottoposta alla procedura di codecisione (Parlamento-Consiglio). Questo vuol dire che in Parlamento il testo sarà votato in prima lettura. Nello stesso tempo il testo è allo studio del Consiglio Europeo per la sua prima lettura. 'L'approvazione di tale Direttiva potrebbe delineare su scala europea una generale linea di privatizzazione di ogni tipologia di servizio, compresi sanita' e istruzione, mettendo a repentaglio il modello sociale europeo che distingue tra i servizi orientati verso l'interesse pubblico generale e quelli che invece possono essere ragionevolmente commercializzati'.

La direttiva contiene il " principio del Paese d'origine" in base al quale, un qualsivoglia fornitore di servizi è tenuto a rispettare solo e solamente la legislazione del paese nel quale ha sede la propria impresa, potendosi così permettere d'ignorare le leggi dei vari paesi nei quali fornisce il servizio. Appare immediatamente in tutta la sua evidenza, come una norma di questo genere, che si va ad innescare su una molteplicità di stati sovrani ben lontani dal rappresentare un'omogeneità legislativa a livello sociale, fiscale ed ambientale, si proponga come trampolino di lancio per una serie di conseguenze che anche un ottimista non esiterebbe a definire catastrofiche. In primo luogo le imprese risulteranno fortemente incentivate al trasferimento delle proprie sedi sul suolo di quei paesi la cui legislatura meno tutela i lavoratori ed il sociale. In secondo luogo si creerà una sperequazione sociale fra lavoratori operanti nello stesso stato, con conseguente progressivo appiattimento verso il basso dei diritti e delle retribuzioni di coloro che lavorano nei paesi che fino ad oggi sono stati più attenti alla tutela del lavoro e dei diritti.

Per la Campagna questo vuol dire che oltre alla pressione sul Parlamento Europeo è importante sviluppare una pressione sul governo italiano, sul Parlamento nazionale e sulle forze politiche in attesa. La discussione si è incentrata su una serie di proposte di mobilitazione che arrivino sino alla giornata del 14 febbraio. Per quel giorno a Strasburgo, davanti al Parlamento Europeo è prevista alle ore 12.00 una mobilitazione promossa dalla CES (Confederazione Europea dei Sindacati). La Campagna nazionale pensa che sia importante una ampia partecipazione alla manifestazione di Strasburgo e proporrà la questione alla assemblea preparatoria del Forum sociale europeo che si terrà a Vienna dal 6 all'8 gennaio 2006. In Italia per quella giornata viene proposto di organizzare iniziative locali. A livello italiano è stato proposto di organizzare per sabato 11 febbraio 2006 una giornata di mobilitazione a Roma che potrebbe concretizzarsi in un Convegno nazionale che, sulla base di quello del 15 ottobre e del successivo incontro enti locali-Parlamento europeo - riunisca enti locali, reti, associazioni, sindacati, forze politiche ed in un presidio da svolgere davanti una sede istituzionale.

Un primo appuntamento europeo si terrà a Bruxelles, organizzato dal GUE/NGL per giovedì 12 gennaio 2006, strutturato come giornata di confronto con una parte dedicata agli eletti istituzionali e agli enti locali e una parte
dedicata a movimenti e sindacati. Serve un salto di qualità per rilanciare la Campagna a fronte della
vicinanza delle nuove scadenze. Per questo la Campagna ha preparato un calendario di mobilitazione che verrà delineato nella riunione del prossimo lunedì 16 gennaio alle ore 15.00 a Roma presso la sede FpCgil, Via Leopoldo Serra, 31 (Trastevere), sala D'Antona. L'invito è rivolto a tutte le reti, associazioni, sindacati, forze politiche e coordinamenti territoriali a garantire una presenza attiva.

Fonte: Campagna Stop Bolkestein

Approfondimento: Allarme Bolkestein in Europa

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