Sotto attacco la direttiva Ue che obbliga le imprese a tutelare i diritti umani e l’ambiente

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Alla vigilia del voto del Parlamento europeo sulla Direttiva per una Due Diligence obbligatoria in materia di diritti umani e ambientali (CS DDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive) previsto per il primo giugno, un gruppo di parlamentari appartenenti al Partito Popolare Europeo (PPE), tra cui diversi italiani, ha deciso di co-firmare gli emendamenti proposti dalla deputata tedesca Angelika Niebler, stravolgendo il testo approvato in commissione affari legali (JURI) il 25 aprile, mettendo, così a repentaglio l’intera proposta.

ActinAId ricorda che «La proposta di Direttiva, lanciata dalla Commissione Europea a febbraio 2022, ha l’obiettivo di rendere responsabili le aziende per le violazioni dei diritti umani ed ambientali che potrebbero compiere nelle loro operazioni all’estero e lungo la catena di approvvigionamento delle materie prime. La corretta condotta delle società è elemento chiave per il successo della transizione dell’Unione a un’economia verde e climaticamente neutra, in linea con il Green Deal europeo e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu».

Durante i 18 mesi di percorso politico del testo, la necessità di un intervento in materia è emersa da più parti. La consultazione preventiva ha ottenuto oltre 500.000 osservazioni, con il sostegno anche delle principali reti ecclesiali e di oltre 230 vescovi cattolici. Anche migliaia di imprese e numerosi grandi gruppi industriali hanno richiesto un quadro legislativo armonizzato e coerente tra tutti i paesi europei, mentre gruppi come COCERAL, FEDIOL, FEFAC, i principali marchi del tessile europeo ed alcune associazioni imprenditoriali hanno esplicitamente espresso il sostegno al testo votato in commissione JURI...

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