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Smog: montagna, allarme pm10 e l'Anci per il blocco
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L'inquinamento da polveri sottili non riguarda solo le grandi città. Secondo Legambiente a Cortina (Belluno) e a Courmayeur (Aosta) le pm10 hanno superato 50 e 59 microgrammi al metro cubo, contro il limite di 40. "Nonostante la recente riapertura parziale del tunnel del Frejus - afferma l'organizzazione - i fumi dei motori diesel dei Tir suggeriscono di tenersi ben lontani dall'arteria internazionale del Monte Bianco". E' quanto emerge dalle prime rilevazioni della campagna di Legambiente, la 'Carovana delle Alpi', che ha monitorato la presenza delle micropolveri in quattro diverse località. Va meglio a Bormio (Sondrio), in Alta Valtellina, e presso il Passo Pordoi, tra Belluno e Trento, "nonostante qui il traffico turistico sia causa di altri disturbi", in particolare acustici.
"In termini assoluti i livelli di inquinamento riscontrati non sono altissimi - ha affermato Damiano Di Simine, responsabile della campagna - anche perché nel periodo di monitoraggio il tempo è stato generalmente clemente, con abbondanti perturbazioni che hanno garantito un efficace ricambio d'aria. Appare significativo però - ha proseguito - il confronto con i valori di una metropoli come Milano, con concentrazioni di sostanze tossiche che in alcuni centri montani sono doppie rispetto a quelle urbane nello stesso periodo". Per evitare cha il problema si amplifichi e superi le mura dei centri urbani, è "necessario che le amministrazioni e gli operatori investano in proposte e progetti capaci di ridurre drasticamente il traffico e lo smog", ha sottolineato Di Simine.
Nei mesi primaverili, durante i picchi dello smog erano stati alcuni sindaci a evocare la minaccia o l'ipotesi di un blocco totale contemporaneo del traffico. Inteso innanzitutto come protesta contro le inadempienze del Governo, gli scarsi finanziamenti per il trasporto pubblico locale e le riconversioni dei veicoli. A maggio, l'agenzia di informazione Eco dalle Città aveva avanzato l'ipotesi di unificare la giornata internazionale senz'auto del 22 settembre - che rischiava di essere vuota di iniziative reali - e la minacciata giornata di protesta dei comuni nei confronti del governo. Grazie alla convinzione dell'assessore al Comune di Roma, Dario Esposito, la proposta è stata approvata dalla nuova commissione Ambiente dell'Anci, l'associazione nazionale Comuni italiani. "L'obiettivo dell'iniziativa - ha spiegato Esposito - è di sensibilizzare i cittadini e il Governo che finora non ha dimostrato un forte impegno sul tema dello smog. Chiediamo al Governo - ha concluso Esposito - di introdurre nella Finanziaria provvedimenti seri sull'inquinamento e una mobilità sostenibile".
A metà luglio il direttore del Ministero dell'Ambiente Corrado Clini ha chiesto alla Commissione Europea di rendere flessibili i limiti delle micropolveri e del biossido di azoto. Nel frattempo si è appreso che l'adozione del nuovo programma Cafe (Clean Air for Europe), la strategia europea per la qualità dell'aria, è slittata dopo l'arrivo di una lettera dei produttori di automobili che ritengono troppo onerosi gli impegni previsti. Una costellazione di gruppi ambientali europei ha scritto a tutti i commissari europei una settimana prima della data presunta per il dibattito su CAFE e su altre sei strategie di carattere ambientale richiamandoli a non fare "marcia indietro" sull'ambiente. "Non rispettare i limiti del CAFE significa condannare gli italiani a continuare ad ammalarsi e ad aumentare i propri costi sociali derivati dai danni da inquinamento" aveva dichiarato Roberto Della Seta, presidente di Legambiente. "Se il Governo ha intenzione di perseguire questa politica assolutamente controproducente - conclude il presidente di Legambiente - si assuma poi tutta la responsabilità del caso: di non aver evitato 12.000 decessi prematuri entro il 2020 e non aver risparmiato 28 miliardi di euro l'anno riducendo le morti per inquinamento atmosferico". [AT]