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Servizio civile: servono fondi e controlli sui progetti - dice Aon
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"Progetti di servizio civile per la difesa nonviolenta del paese, maggiori fondi e maggiori controlli sui progetti in cui sono impegnati i giovani volontari". Sono queste le principali richieste che l'Associazione Obiettori Nonviolenti rivolge ai due schieramenti politici che si contendono il futuro governo del paese, in occasione del quinto anniversario dell'approvazione della legge che ha istituito il servizio civile volontario.
"Quello che ci sta maggiormente a cuore - dichiara Massimo Paolicelli, presidente dell'Associazione Obiettori Nonviolenti - è la richiesta di ribaltare il meccanismo che sta alla base dell'organizzazione dell'attuale servizio civile volontario, cioè la determinazione di un fondo economico dal quale scaturisce il numero dei giovani che possono essere impiegati. Noi chiediamo che si parta da un'analisi dei bisogni del Paese, sia per la difesa socio-ambientale a livello nazionale e regionale, sia per quella della sicurezza interna ed internazionale, che successivamente si stabilisca il numero dei giovani necessari a dare una risposta e di conseguenza le risorse necessarie.
Il servizio civile, non può concorrere alla difesa del paese solo nelle sentenze della Corte Costituzionale, ma - incalza Paolicelli - deve avere nei fatti la stessa dignità della difesa in armi, per la quale si è deciso che servono 190.000 uomini, costi quel che costi, oltretutto un militare in ferma annuale percepisce uno stipendio quasi doppio rispetto a quello di un giovane in servizio civile.
Sinceramente - prosegue Paolicelli - non riusciamo ad appassionarci ad un dibattito sterile legato al servizio civile obbligatorio si o no, mentre nei programmi di ambedue gli schieramenti non c'è traccia di quello che chiediamo. Noi, comunque, siamo convinti che rendere il servizio civile obbligatorio sia impraticabile e controproducente. Lo scarso attaccamento dei giovani alle istituzioni non si rimargina con un obbligo, ma con politiche attente e coerenti rivolte loro.
Oggi si tirano le somme dei primi cinque anni di applicazione della legge sul servizio civile volontario e secondo noi - prosegue il Presidente dell'AON - ci sono indubbiamente luci ed ombre. Le luci sono legate alla crescita costante del numero dei volontari e all'attenzione dedicata al fenomeno, a partire da quella del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Le ombre - conclude Paolicelli - sono le opportunità mancate, infatti gli scarsi fondi messi a disposizione, oltretutto nell'ultima finanziaria ulteriormente tagliati, non hanno permesso di coinvolgere più giovani (mediamente le domande sono doppie rispetto ai posti messi a disposizione), di elevare la qualità del servizio civile con una maggiore formazione e controlli sul raggiungimento degli obiettivi dei progetti e di sviluppare adeguate forme alternative di difesa non armata e nonviolenta".
"Con l'istituzione dell'albo regionale degli enti di servizio civile nella Regione Campania finalmente si concretizzano i primi atti verso l'assunzione delle deleghe da parte delle Regioni sulla materia del servizio civile" - dichiara Enrico Maria Borrelli, Presidente Amesci. "Siamo certi che questo percorso incontrerà il crescente interesse non solo delle Regioni, ma anche per gli enti locali, come testimoniano le numerose iniziative che questi ultimi stanno attivando per promuovere e sostenerne lo sviluppo."
"Tuttavia - continua Borrelli - non possiamo non riscontrare i tentennamenti della Regione Campania, che da un lato è promotrice , attraverso il suo Assessorato alla Protezione Civile ed insieme ad Amesci, di uno dei più significativi progetti d'impiego dei giovani a sostegno dell'associazionismo e nella prevenzione delle emergenze, e dall'altro, nelle figure preposte, è latitante fino al punto che la nostra Regione si caratterizza ancora oggi per una totale assenza della prospettiva di una norma regionale a ormai cinque anni dall'approvazione della legge 64/01 e da un incostante dialogo con gli enti di servizio civile e con gli enti di servizio civile. "Lo sviluppo del servizio civile divenuto ormai parte integrante del percorso di formazione e di crescita dei giovani - conclude Enrico Maria Borrelli - dipenderà principalmente dalla volontà delle Regioni di investire su questo settore dotandosi di leggi regionali, di consulte dei giovani e anche di strutture dedicate alla promozione del servizio civile.