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Schiavitù: abolita da 200 anni, persiste in nuove forme
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Ieri, 25 marzo, in occasione del bicentenario dell'abolizione della schiavitù nell'Impero britannico, il sindaco di Londra Ken Livingstone ha colto l'occasione per chiedere scusa per le responsabilità della Gran Bretagna nell'orrenda tratta di esseri umani: "Il governo britannico deve formalmente fare ammenda per aver partecipato al commercio transatlantico di schiavi. Ogni ambiguo tentativo di evitare o negare queste scuse, danneggia il nostro paese agli occhi del resto del mondo". "Sono stati fatti schiavi e deportati un numero di persone che varia tra i 15 e i 30 milioni. Chi non moriva durante il viaggio subiva poi torture, era costretto ai lavori forzati e viveva in condizioni inumane" - ha aggiunto il sindaco di Londra. Il primo Ministro Tony Blair lo scorso gennaio ha annunciato la firma da parte del Regno Unito della "Convention on Action Against Trafficking in Human Beings" presso il Consiglio d'Europa.
Ma in molte nazioni, e fra queste anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, ci sarebbero 200 milioni di schiavi (20milioni nella sola India) documenta una mostra in questi giorni a Londra, accessibile anche online. "Forgotten But not Gone" (Dimenticata ma non scomparsa): schiavitù e resistenza 200 anni dopo l'abolizione è il titolo della mostra del fotogiornalista Pete Pattisson, in collaborazione con Anti-Slavery International, che mostra i volti di uomini, donne e bambini schiavi in India, Haiti, Ghana, Burma, Irlanda e Gran Bretagna, a conferma del fatto che "la schiavitù è sfruttamento nella sua forma estrema e che non fa distinzione di sesso, razza ed età".
E tratta, prostituzione, lavoro per ripagare debiti, schiavitù domestica, lavoro nelle miniere e nei campi, bambini soldato, matrimoni imposti sono le nuove forme di schiavitù infantili - riporta Save the Children. La tratta riguarderebbe 1.200.000 bambini ed adolescenti che ogni anno sono vittime di tratta verso paesi dell'Europa Occidentale, dell'America e dei Carabi e il numero sta aumentando vertiginosamente. Si stima che le bande di trafficanti di bambini generino un profitto di 32 miliardi di dollari all'anno. E sono circa 1.800.000 i bambini di tutto il mondo che subiscono abusi a causa di prostituzione, pornografia infantile e turismo sessuale.
Milioni di bambini sono inoltre costretti a lavorare per ripagare un debito spesso contratto dalla famiglia o anche i soli interessi su di esso. Si stima che nella sola India ben 15 milioni di bambini debbano lavorare per pagare un debito contratto da qualcun altro e che molti di essi siano coinvolti in lavori illegali, pericolosi e ad alto rischio. Un milione di bambini rischiano quotidianamente la propria vita nelle miniere e nelle cave di oltre 50 paesi dell'Africa, Asia e Sud America. Nell'Africa subsahariana sono 200.000 i bambini che mettono a repentaglio la propria vita nelle miniere d'oro e altri minerali. Sono 132 milioni i minori di 15 anni che spendono tutto il tempo lavorando nei campi, spesso esposti ai pericoli che derivano dai pesticidi, dall'utilizzo di macchinari pesanti, maceti e scuri. In Kazakistan, i bambini vengono impiegati nei campi di cotone e tabacco, arrivando a lavorare fino a 12 ore tutti i giorni.
I "bambini soldato" che non hanno ancora compiuto 15 anni impiegati nelle forze armate sono oltre 250.000 in tutto il mondo, cifra che comprende anche quelli negli eserciti governativi. Sono almeno 13 i paesi in cui i ragazzi e le ragazze vengono reclutati attivamente come soldati o "mogli di guerra". Nella Repubblica Democratica del Congo attualmente sono circa 11.000 i bambini rapiti dai guerriglieri. E milioni di bambini al mondo, alcuni dei quali hanno solo 6 anni, sono obbligati a lavorare fino a 15 ore al giorno come domestici. Molti di loro sono picchiati, lasciati morire di fame e freddo e abusati sessualmente: ci sono 200.000 domestici bambini in Kenya, 550.000 in Brasile e 264.000 in Pakistan. [GB]