Sbilanciamoci!: ecco le alternative al G7 Finanziario di Roma

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Ieri, alla vigilia dell'inizio della riunione dei Ministri delle Finanze del G7 a Roma, la campagna Sbilanciamoci! e la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (CRBM) hanno presentato un documento in 10 punti (in .pdf) di critica al vertice e ai provvedimenti del governo italiano per fronteggiare la crisi. "È possibile uscire dalla crisi colpendo le rendite fiscali e i paradisi finanziari, puntando sullo sviluppo sostenibile, i diritti, la solidarietà, il lavoro" - sottolinea la campagna.

Innanzitutto le campagne chiedono di "Disinquinare il sistema bancario da attività speculative". "Negli ultimi anni - scrivono - si è venuto a creare un sistema bancario "ombra", parallelo a quello ufficiale e non sottoposto ai controlli delle autorità di vigilanza , che permette alle banche di spostare fuori bilancio gran parte delle proprie attività. Soprattutto grazie alle cartolarizzazioni le banche sono riuscite a trasformare dei debiti di lungo periodo che pesavano sui loro bilanci, ovvero i mutui sulle case e quelli subprime in particolare, in titoli che sono stati rivenduti da veicoli finanziari creati ad hoc (SIV) ad altri attori finanziari". Pertanto - sostengono le campagne - "è necessario dichiarare illegali tutte queste operazioni fuori bilanci. Allo stesso tempo tutte le operazioni in derivati realizzate al di fuori dei mercati regolamentati dovrebbero essere proibite". Si tratta di operazioni che hanno superato i 600mila miliardi di dollari, oltre 10 volte il PIL del pianeta. Conseguentemente "è cruciale la limitazione dell'utilizzo dei derivati".

In secondo luogo Sbilanciamoci! e CRBM chiedono "un nuovo sistema economico internazionale democratico e controllabile". "I problemi principali dell'attuale sistema di governance finanziaria internazionale si possono ricondurre ai fallimenti nella supervisione e nella regolamentazione del sistema stesso e in primo luogi alle istituzioni Finanziarie Internazionali (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale in primo luogo). "Un ente di regolamentazione internazionale è quindi necessario" e per questo "occorre potenziare fortemente le strutture dell'Onu che si occupano di cooperazione economica e sostenere il negoziato verso la prossima Conferenza Onu sulla crisi economica fissata per la fine di maggio a New York".

Occorrono inoltre "nuove regole per il sistema monetario e valutario". "Il mercato delle valute, al 90% di natura speculativa, ha superato un volume di 3.000 miliardi di dollari al giorno. Questo significa - spiegano le campagne - che sul solo mercato delle valute in una sola settimana circolano più soldi di quanti ne siano legati all'economia reale transfrontaliera di beni e servizi in un intero anno (10.000 miliardi di dollari)". Sono queste enormi masse speculative provocano una forte instabilità e a pagarne il prezzo maggiore sono ancora una volta i paesi più poveri con deboli valute. Le campagne rilanciano la recente proposta dell'UNCTAD ha avanzato di introdurre un nuovo regime di cambio multilaterale, finalizzato a controllare e prevenire le speculazioni sulle valute e a dare la possibilità a tutti i paesi di portare avanti politiche monetarie e fiscali espansive mirate alla salvaguardia dell’occupazione e dell'economia domestica. Allo stesso tempo occorre "l'introduzione di un' imposta sulle transazioni valutarie, nello spirito della Tobin Tax che permetterebbe di contrastare le stesse attività speculative e di abbattere i rischi di cambio".

Sbilanciamoci! e CRBM chiedono inoltre di "Rilanciare il Welfare in Italia e nel mondo" (sul quale le campagne hanno presentato uno specifico documento - in .pdf), "Ridurre le spese militari" - che oggi superano i 1200 miliardi di dollari all'anno - "Sostegno al lavoro, sostegno ai salari, lotta alla precarietà", di sostenere "l'economia della conoscenza e della qualità delle produzioni" - su cui l'Italia è estremamente arretrata - e "l'economia verde per ridurre le emissioni e rilanciare la mobilità sostenibile con piccole opere". Ed infine promuovere "Legalità e giustizia fiscale": in Italia è infatti intollerabile l'evasione e l'elusione fiscale oltre all'esistenza di regimi fiscali vantaggiosi proprio per quei settori finanziari che questa crisi hanno fatto esplodere; mentre nel mondo occore "chiudere i paradisi fiscali". "Secondo le stime più recenti, i flussi illeciti che ogni anno si trasferiscono dal Sud verso il Nord del mondo e i paradisi fiscali potrebbero avere superato i 1.000 miliardi di dollari, e sono in crescita del 18% l'anno. In altre parole - spiegano le campagne - per ogni dollaro che il Nord versa al Sud per la cooperazione internazionale e l'aiuto allo sviluppo, 10 dollari seguono il percorso inverso, in primo luogo a causa dell'evasione dell'elusione fiscale delle imprese del Nord che realizzano affari al Sud.

All'iniziativa hanno preso la parola anche i P7: sette "persone" colpite duramente dalla crisi finanziaria: un immigrato e un'immigrata, un operaio, un precario di un call center, una studentessa, un pensionato, un lavoratore del sistema bancario. [GB]

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