Rovereto, sempre più città della pace

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Trentino Spa

Dopo il riconoscimento conferito dal Parlamento italiano alla città della Quercia in arrivo un istituto di scienze per la pace

Si consolidano i progetti del Trentino nel campo della pace, e si consolida il ruolo di Rovereto come città promotrice di una cultura della pace e della riconciliazione capace di andare al di là di ogni schematismo e ogni posizione ideologica, poggiando invece su solide basi culturali, scientifiche ed etiche. La Giunta provinciale - facendo seguito alla legge 103 varata dal Parlamento italiano il 24 febbraio scorso, che ha conferito appunto a Rovereto il titolo di "città della pace" - ha dato il via libera ad un disegno di legge che attua a quanto previsto dalla norma nazionale, in particolare laddove prevede di realizzare nuove iniziative nel campo della pace e di istituire presso la Fondazione Opera Campana dei Caduti un istituto superiore di scienze per la pace. Un Istituto ovviamente multidisciplinare, perché alla costruzione della pace concorrono discipline diverse, dall'economia alla filosofia, dalle scienze antropologiche a quelle ad indirizzo tecnologico.
Il punto di partenza del disegno di legge è Rovereto ed in particolare la sua Campana dei Caduti, monumento dal fortissimo portato simbolico voluto da don Rossaro dopo la Prima Guerra Mondiale, che è stato capace di coagulare, per mezzo dell'omonima Fondazione, un numero sempre crescente di iniziative (e di dar vita a progetto come l'Unip o l'Osservatorio sui Balcani).
La proposta a cui ha dato via libera la Giunta provinciale prevede però anche un forte coinvolgimento della Provincia autonoma di Trento. All'articolo 1 il disegno di legge prevede infatti che "la Provincia è autorizzata: a partecipare, in concorso con il Comune di Rovereto e altri soggetti pubblici e privati, alla costituzione di una fondazione denominata "Città della Pace" promossa dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti; a partecipare, in concorso con il Comune di Rovereto e ad altri soggetti pubblici e privati, alla costituzione di un'associazione denominata "Istituto di scienze per la pace"; a fornire supporto organizzativo e a mettere a disposizione beni mobili e immobili, a titolo gratuito, per questi interventi".

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