Riscaldamento globale, appello degli scienziati alla Rai

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Foto: Unsplash.com

Centinaia di scienziati e ricercatori chiedono che l'emittente televisiva informi il pubblico correttamente a proposito delle disastrose e imminenti conseguenze del cambamento climatico. Ma perché l’opinione pubblica e i governi esitano ad impegnarsi? Lo abbiamo chiesto al climatologo Antonello Pasini. 

Se avete ritenuto necessario scrivere alla Rai una lettera aperta la situazione climatica deve essere proprio grave…

Come nella pandemia c’è stato un primo caso che poi è dilagato in tutto il mondo, così anche per l’ambiente: la Siberia, col caldo record di queste settimane, rischia di essere il “paziente n. 1”, che certifica l’inizio del dissesto e disastro climatico del pianeta. È nei pressi del Polo Nord, infatti, che vediamo l’accelerazione più grande del riscaldamento globale perché si stanno innescando dei fenomeni, come la fusione dei ghiacci e del permafrost, che amplificano enormemente tanti problemi e portano la temperatura a “partire per la tangente”, con il rischio di non poterla più fermare con le nostre azioni correttive. La RAI è servizio pubblico e ha anche il compito di informare correttamente i cittadini su questi problemi che riguardano il futuro di tutti noi.

Perché facciamo così fatica ad attivarci per l’ambiente, che sembra essere una priorità molto meno sentita della pandemia?

La difficoltà più diffusa è quella di non percepire correttamente il problema. Ci sembra che la crescita di temperatura sia tutto sommato lenta (1 grado in 100 anni a livello globale). Ma noi scienziati del clima sappiamo che, se non facciamo nulla per fermare le emissioni di gas serra, ci sarà un’accelerazione improvvisa. Inoltre, l’esempio della Siberia ci fa capire che da qualche parte del mondo già i problemi innescati dai cambiamenti climatici sono serissimi e possono creare una cascata di eventi a catena molto pericolosi. Sapere queste cose con un’informazione corretta e puntuale è assolutamente essenziale per rendersene conto e agire di conseguenza.

Giulio Meazzini da Cittanuova.it

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