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Rimpatrio di rifugiati viola il diritto di asilo
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Amnesty International, Consorzio Italiano di Solidarietà e Medici senza Frontiere esprimono preoccupazione per la mancanza di sviluppi in relazione alla vicenda di una famiglia siriana, rimpatriata dalle autorità italiane il 28 novembre, e di cui si è persa ogni traccia. Il caso è stato segnalato con urgenza al ministero degli Affari Esteri e a quello dell'Interno. Queste organizzazioni sono impengate nella campagna "Diritto di asilo: una questione di civiltà" e sottolineano che l'Italia è uno Stato parte della Convenzione relativa allo status dei rifugiati e della Convenzione contro la tortura e gli altri trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti, che proibiscono espressamente il rimpatrio forzato in circostanze del genere. Molte realtà di Roma hanno sottofirmato un documento che denuncia le mancanze della legislazione italiana in materia di asilo che viene considerato una sorta di appendice del tema dell'immigrazione e non il riconoscimento di un diritto umano fondamentale, sancito dalla nostra Costituzione e da Convenzioni internazionali di cui l'Italia è firmataria. Anche la FENAR, la Federazione Nazionale dei rifugiati in Italia, conferma che l'Italia costituisca uno dei pochi Stati dell'UE che, a cinquant'anni dalla Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, continua a mostrare confusione ed incertezza nella pianificazione ed attuazione delle politiche sull'asilo. Il 18 dicembre a livello mondiale si lancia la Campagna per la ratifica della Convenzione internazionale sui Migranti
Pubblicato il: 16.12.2002
" Fonte: » Amnesty International, Casa dei Diritti Sociali, Consiglio Italiano per i Rifugiati, 18 dicembre;
" Approfondimento: » UNHCR - Agenzia ONU per i rifugiati;