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Rifiuti: aumentano in Italia, sciopero della fame di Zanotelli
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Cresce la produzione di rifiuti urbani in Italia: l'Apat-agenzia protezione ambiente e l'Onr-organismo nazionale rifiuti hanno calcolato, tra il 2000 e il 2004, un incremento pro capite di produzione di rifiuti di 65 kg, con un aumento annuo del 3.7%. Con un'eredità di 31 milioni di tonnellate di rifiuti urbani annui, "la gestione integrata dei rifiuti deve essere considerata una priorità sociale, ma anche un'opportunità di sviluppo economico ed energetico" - dice Paola Muraro, coordinatrice del Centro nazionale ricerche biomasse (Cnrb) in un intervista a La nuova ecologia. L'Italia è ancora molto indietro nella gestione e valorizzazione dei rifiuti: "Rispetto ad altre realtà, in particolare nel nord Europa, il nostro Paese non ha ancora colto le opportunità di sviluppo e di ricchezza che possono derivare dal recupero energetico dei rifiuti - ha detto Fabrizio Adani dell'Università di Milano. Esistono zone di eccellenza in Italia, ma il Paese è spaccato in due: se al centro nord in molti casi si raggiunge l'obiettivo del 35% di raccolta differenziata con forte valorizzazione energetica, al sud la meta è molto lontana".
Il Consiglio di Stato ha intanto respinto il ricorso della ditta incaricata dei lavori della discarica di Cairo Montenotte in Val Bormida che rimane così rimane priva di autorizzazione informa sempre La nuova ecologia. Il cantiere si trova ad essere privo di autorizzazione, anche se il primo dei tre lotti previsti dal progetto è già stato costruito. I lavori hanno richiesto, fino a questo momento, l'asportazione di circa 20.000 metri cubi di terreno, con un impatto ambientale non trascurabile. Il completamento dell'opera, ora impedito dalla sentenza del Consiglio di Stato, avrebbe comportato l'estrazione di altri 100.000 metri cubi di materiale. La battaglia degli abitanti e delle associazioni ambientaliste di Cairo Montenotte è iniziata dopo la concessione dell'autorizzazione alla nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi.
Intanto Alex Zanotelli prosegue lo sciopero della fame per l'emergenza rifiuti in Campania. "Ho paura che il problema dei rifiuti in Campania continui ad essere affrontato sull'onda emotiva dell'emergenza. E' sbagliato credere che gli inceneritori possano rappresentare la panacea di tutti i mali" - scrive il missionario in una lettera aperta publicata su Peacelink. Gli inceneritori sono tra i massimi produttori di nanoparticolato, sostanza che penetra direttamente nelle vie aeree inferiori e negli alveoli polmonari, passa rapidamente nel sangue, penetra all'interno delle cellule e del nucleo, danneggiando il cervello e lo stesso Dna".
"Apriamo dunque, ma subito, con le istituzioni un grande dibattito, non si tollerino più scelte che possano pregiudicare definitivamente il territorio campano, costituendo, dal punto di vista sanitario-ambientale, un punto di non ritorno. Voglio essere più esplicito: se si ritiene che il problema della spazzatura in strada e delle balle disseminate sul territorio campano possa risolversi con la realizzazione degli inceneritori, magari mutuando il modello emiliano o quello di Brescia, aree che registrano il più alto tasso di malati di cancro in Europa, a pari merito soltanto con la Ruhr, allora bisogna reagire, E mobilitarsi, così come fu fatto due anni fa per fronteggiare le speculazioni sull'acqua".
"Diciamo chiaramente che l'unica possibilità per risolvere il problema rifiuti in Campania è la differenziata, ma una vera differenziata, associata a processi biologici "a freddo" di smaltimento quali la biossidazione; una raccolta differenziata, intesa quale fonte di risparmio energetico, va anche intesa quale risorsa per l'occupazione generale". [GB]