Riappropriarsi dei diritti minacciati dalla globalizzazione

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Nella sala convention di Civitas, la conferenza internazionale " Città e diritti di cittadinanza: una nuova sfida per la società civile mondiale" ha aperto la World Social Agenda, il programma culturale per "globalizzare i diritti" promossa dal portale Unimondo.

La conferenza si è aperta con un appello alla non violenza e al dialogo lanciato da padre Gabriele Pipinato, missionario in Kenya e moderatore della conferenza, che ha sottolineato l'importanza, soprattutto dopo gli eventi dell'undici settembre, di uscire dalle logiche eurocentriche per aprirsi con umiltà al resto del mondo. "I diritti umani, come ha detto Nicola Bullard (Focus on the Global South), sono minacciati dalla globalizzazione che impone un modello economico le cui scelte tengono conto solo di come reagiscono i mercati finanziari piuttosto che dare tutela ai diritti fondamentali dell'uomo (diritto alla salute , all'educazione, all'acqua, ecc)". "Stiamo tornando indietro rispetto alle conquiste civili degli ultimi cinquanta anni", ha rilevato Bullard, "e il movimento contro la globalizzazione economica lavora e lotta per la democrazia e la giustizia contro quelle forze che continuamente minano i diritti umani, ponendoli sotto alle esigenze del mercato e del profitto." Prendendo in considerazione il diritto alla salute, Vittorio Agnoletto, direttore del Comitato scientifico della Lila Cedius, ha evidenziato che "non c'è nessun tipo di rapporto fra costo dei medicinali per la cura dell'AIDS e costi sostenuti per la ricerca. Esiste, infatti, un regime di monopolio di fatto che è stato ottenuto dalle multinazionali del farmaco grazie al WTO (l'Organizzazione Mondiale del Commercio) e alla sua politica sui brevetti. Non solo le regole impediscono l'accesso ai farmaci a larghissimi strati della popolazione mondiale, ma anche i piani di sperimentazione nei Paesi del sud del mondo sono "selvaggi" non rispettando le regole di tutela definite dai protocolli di sperimentazione". "Si sente sempre di più la necessità di creare una nuova cittadinanza e di coinvolgere il cittadino nelle decisioni dello Stato. Bisogna risvegliare", ha esortato Iria Charao, assessore per le relazioni con le comunità dello Stato del Rio Grande do Sul, "il senso critico del cittadino rendendolo partecipe delle decisioni dello stato". In questo senso si è mosso lo stato del Rio Grande Do Sul, che ha adottato, a partire dal 1999, il bilancio partecipativo - un processo che mira a rendere il cittadino non solo oggetto della politica ma soggetto della politico. Roberto Bissio, coordinatore internazionale del rapporto Social Watch, ha La lotta alla povertà è stata ufficialmente riconosciuta nel 1995, quando 100 stati riuniti a Copenaghen si sono impegnati a ridurre la povertà nel mondo del 50% entro il 2005. La banca mondiale definisce la povertà solo in termini di reddito economico ma non si tratta solo di denaro: la vera povertà è la negazione dei diritti umani fondamentali. L'approccio allo sviluppo deve essere basato sullo sviluppo umano mentre nella pratica esiste il diritto solamente se c'è il denaro per pagarlo: questa è la "traduzione" del mercato relativamente ai servizi sociali. A conclusione, Sergio Marelli del Forum Terzo Settore e presidente dell'associazione ONG, ha evidenziato l'importanza del livello locale per costruire lo sviluppo da inserire in un processo i cui tempi sono lunghi - ma dove la partecipazione di ogni cittadino è indispensabile.

Fonte: World Social Agenda

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