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Quaresima: lettera aperta alle suore di clausura
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Alla vigilia della Quaresima, don Renato Sacco, parroco, membro di Pax Christi e della Commissione diocesana Giustizia e Pace di Novara ha inviato questa lettera aperta alla Superiora del Convento di Clausura dell'Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae, di Isola S. Giulio- Orta (Novara)
Reverenda Madre Anna Maria Canopi,
le chiedo innanzitutto scusa se questa mia lettera dovesse risultare un'intrusione indebita nella vita della sua Comunità sull'Isola che ogni mattina ho modo di ammirare dai luoghi splendidi in cui vivo, anzi.. viviamo.
Suonerà certamente strano a molti una lettera 'aperta' a chi vive in 'clausura'. Il motivo è che in queste settimane, in diverse occasioni, ho ascoltato persone che, in modo più o meno esplicito, hanno fatto riferimento alle monache come uniche persone che possono vivere il Vangelo. Sì, perchè, veniva detto che certamente il Vangelo è importante ma.. come si fa a prenderlo sul serio, bisogna essere realisti, pragmatici e fare i conti con la realtà. E così anche la pagina del Vangelo di Luca che leggiamo domenica 18 febbraio "Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono.." sembra essere destinata solo a voi. E in tempi in cui la violenza in ogni settore della vita sembra debordare, rischiamo di non cogliere il grande richiamo alla nonviolenza evangelica.
Certamente avrà sentito che quest'anno sono aumentate in Italia le spese militari e che è stato firmato, lo scorso 7 febbraio, un accordo per assemblare qui vicino a noi, a Cameri, nuovi aerei caccia Joint Strike Fighter F35. Sono bombardieri da guerra, predisposti per essere equipaggiati con testate nucleari. Costeranno ai cittadini italiani dai 20 a 30 miliardi di euro. Ma, come molti hanno detto, portano posti di lavoro, è un'opportunità unica da cogliere al volo, se non li facciamo noi li faranno altri... e così via. La scelta etica è passata in secondo piano e, in questo caso, ciò che è lecito diventa anche etico. Il Vangelo viene affidato a Voi, in clausura.
E anche al Magistero della Chiesa, con arguzie cavillose, si fa dire tutto e il contrario di tutto, non cogliendone lo spirito di fondo che si può riassumere nella frase di Benedetto XV che, in riferimento alla prima grande guerra, ebbe a dire: "questa guerra un'inutile strage" o di Giovanni XXIII° che, nella Pacem in Terris, afferma che ritenere che le guerre possano portare alla pace "alienum est a ratione", cioè è roba da matti. E come dimenticare Giovanni Paolo II, (qualcuno dice.. molto applaudito e poco ascoltato), che parlava della guerra come 'avventura senza ritorno'.?
Se si perde il riferimento all'uomo, si mettono al primo posto gli interessi, gli affari... magari con la scusa dei posti di lavoro. Non per niente il nostro modello di difesa mira a difendere 'interessi nazionali ovunque minacciati o compromessi' Quindi non la difesa come solitamente si intende, e infatti questi aerei (quasi 100 milioni di Euro l'uno) non possono essere certo considerati da difesa, anzi. Sono addirittura predisposti per trasportare testate nucleari! Forse questa è difesa o rispetto dell'uomo? Le armi nucleari sono un male solo se in possesso di Iran o Corea? Non è questa una violenza da condannare senza mezzi termini, come il terrorismo e ogni altra forma di violenza?
Ecco perchè, reverenda Madre, chiedo a lei e alla sua comunità una preghiera perchè lo Spirito ci aiuti a riflettere, a fermarci tutti un po' di più e a chiederci il senso di tante scelte, quale futuro vogliamo costruire, quale società, quale mondo... perchè davvero si possa ancora proclamare oggi che, come ci ricordava l'amato vescovo, padre Aldo Del Monte, 'la gloria di Dio è l'uomo vivente'.
Sì, fermarci a riflettere e a meditare, magari aiutati anche dal vostro cantare le lodi al Signore a tutte le ore del giorno e della notte, e riscoprire anche qualche breve frase latina che ci aiuti a vivere, come appunto 'ora et labora'. Oggi, invece, sembra che la riscoperta del latino porti in tutt'altra direzione: 'si vis pacem para bellum (se vuoi la pace prepara la guerra), oppure 'mors tua, vita mea' che non ha bisogno di traduzione.
Ma è ancora possibile pensare ad un mondo diverso, parlare di rapporti umani, dialogo, ascolto, nonviolenza, giustizia, serenità, speranza...? Oppure come credenti dobbiamo ridurci ad essere, sono parole di don Tonino Bello, "prigionieri del calcolo, vestali del buon senso, guardiani della prudenza, sacerdoti dell'equilibrio"?
Aiutateci, per usare le parole di Bonhoeffer, ad "osare la pace per fede!". A mettere al centro il Vangelo che San Giulio per primo annunciò in questa terra, e a prendere le distanze dalle tentazioni di questo mondo: 'Dio o mammona' e rimettere al centro l'uomo, chi è ultimo, chi è più povero. Se riuscissimo a fermarci, sicuramente avremmo non solo orecchi più aperti ma anche il cuore aperto per ascoltare il grido di chi oggi vive la tragedia della guerra, della violenza, dell'ingiustizia.
Quante lettere abbiamo ricevuto in questi giorni, in solidarietà al documento dei Vescovi Charrier e Valentinetti sugli F35 e sulla corsa agli armamenti, ma non sono state prese molto in considerazione, forse perchè non ritenute voci autorevoli; in effetti sono accanto ai poveri e alle vittime della guerra e non siedono nella stanza dei bottoni.
Penso a quanto scrive l'amico vescovo di Kirkuk in Iraq, mons. Luis Sako: "..gente del Primo Mondo, gente istruita e saggia, gente nobile che costruisce armi, aerei e altri strumenti di morte: questa è una cosa vergognosa! Una cosa inammissibile. Basta armi! Basta distruzioni e gente che muore ogni giorno! La vita è bella! il mondo è bello bisogna rispettarlo e renderlo più bello ! Pensate in una maniera più positiva e costruttiva. A causa delle armi fabbricate da voi e con vostri soldi, in Iraq ogni giorno ci sono circa 100 morti, molti feriti, e un migliaio di profughi... Lo stesso accade adesso in Somalia, Palestina, Libano e in altri paesi. Il nostro paese è diviso e la popolazione che è rimasta vive nella paura! Queste armi sono solo fuoco e sono brutte come i loro fabbricatori. Con questi soldi potete costruire terre nuove e formare gente nuova e aiutare positivamente alla crescita della vita! Cosi sarete beati costruttori della pace e di una società migliore, invece di fare con queste armi una offesa a Dio e all'umanità intera. E' una colpa capitale."
Penso che chi da anni vive sotto le bombe abbia più titolo a parlare che non l'amministratore delegato di Alenia o di Finmeccanica. Certo, dipende dai punti di vista.
E ricordo anche quanto scriveva nel 2003 l'altro amico vescovo ausiliare di Sarajevo, mons. Pero Sudar: "La guerra nella mia Patria e le sue tragiche conseguenze mi hanno costretto ad immaginare il corso della storia senza le guerre, con cui si intendeva combattere le ingiustizie ed abbattere i sistemi ingiusti. Riconosco di essere stato convinto anch'io che l'uso della violenza sia utile e necessario quando si tratta della libertà dei popoli. Dopo aver visto e vissuto da vicino che cosa vuol dire la guerra di oggi, non la penso più così. Sono profondamente convinto, e lo potrei provare, che l'uso della violenza ha portato sempre un peggioramento.⅀ tutto questo obbliga la Chiesa a farsi segno di contraddizione e ad unire la sua voce a tutte quelle che gridano la pace anche nelle condizioni che, a prima vista, postulerebbero la guerra... Oggi l'unica scelta della Chiesa è la nonviolenza, perché questa è l'unica strada, magari lunga e sofferente, alla pace che viene garantita dalla giustizia."
Nel 1999 sono stato a Belgrado, poco dopo Pasqua, durante i bombardamenti sulla città, ad opera anche dei nostri aerei, e mi aveva colpito una grande scritta, provocatoria, che campeggiava sulla piazza: 'Loro credono nelle bombe, noi crediamo in Dio'.
Tra pochi giorni inizia la Quaresima: ricevendo la cenere sul capo ci verrà detto 'convertiti e credi al Vangelo'. Siamo certi che la preghiera della vostra Comunità Benedettina ci accompagna in questo faticoso cammino di conversione dei cuori e di ri-conversione delle 'strutture di peccato'.
Così potremo anche noi stupirci come le donne quel mattino.... all'annuncio della Pasqua e scoprire davvero con occhi nuovi le grandi cose che il Signore ha fatto per noi... Lui, il Principe della Pace.
Grazie delle vostre preghiere e buona Quaresima, 'quaranta giorni per sperimentare la follia dell'amore di Dio.'
Cesara, 16 febbraio 2007
d. Renato Sacco, parroco, membro di Pax Christi e della Commissione diocesana Giustizia e Pace
via alla Chiesa, 20 - 28891 Cesara - Vb
Tel: 0323-827120
Email: drenato-at-tin.it