Quanto Euroscettico è il nuovo Parlamento Europeo?

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La sessione del nuovo  Parlamento Europeo che è stata inaugurata il giorno 1 luglio 2014, molto probabilmente segnerà una profonda svolta rispetto a tutte quelle precedenti – sette tra le prime elezioni del 1979 ad ora. In questo periodo il Parlamento Europeo era stato più un corpo tecnocratico altamente specializzato che una camera di discussione politica: i Membri eletti erano virtualmente in accordo su tutte le più alte questioni politiche e il disaccordo riguardava  solo i dettagli tecnici.  L’idea di una unione sempre più stretta era condivisa da tutti i partiti eletti nel Parlamento e la legislatura procedeva per consenso. Le cose stanno però cambiando in quanto le elezioni di maggio hanno creato i presupposti per una istituzione politica  altamente polarizzata.

Esprimendo la propria sfiducia nei confronti del modo in cui l’Unione Europea viene gestita, quasi un terzo dei voti delle elezioni di maggio sono andati a partiti contrari all'ortodossia che ha come base l'integrazione europea. In seguito ai negoziati di giugno, gli Euroscettici sono ora concentrati in due blocchi, uno è quello dell' Europa della Libertà e della  Democrazia Diretta (EFDD)  di Nigel Farage e di Beppe Grillo, l'altro quello dei Conservatori e Riformisti Europei guidato principalmente dal Partito Conservatore britannico. E' questa la prima volta che in Parlamento Europeo siedono due gruppi politici fortemente Euroscettici.

Certo, i partiti euroscettici sono stati parte integrante del parlamento europeo per decadi. Raramente però I Partiti Euroscettici sono stati capaci di unirsi in parlamento in quanto un gruppo politico richiede un minimo di 25 membri provenienti da almeno sette diversi stati membro. Inoltre, anche quando i partiti euroscettici erano riusciti ad unire le forze, le sostanziali discrepanze ideologiche tra i partiti avevano portato alla loro dissoluzione, come accadde nel 2007 con il gruppo Identità, Tradizione e Sovranità: il gruppo dovette sciogliersi  quando, dopo soli nove mesi di esistenza, il Partito della Grande Romania  si ritirò in seguito alle dichiarazioni del membro del gruppo Alessandra Mussolini che aveva affermato "Rubare è diventato uno stile di vita per i romeni". Storicamente l'eterogeneità dei partiti Euroscettici ha sempre indebolito la loro influenza politica sulla legislazione dell'Unione Europea.

L'attuale sessione del Parlamento Europeo è la prima ad avere l'area euroscettica riunita in due gruppi relativamente coerenti dal punto di vista politico che rendono possibile l'accesso ad importanti  posizioni e risorse. Certo, l'area Euroscettica rimane altamente eterogenea. Alcuni membri dei gruppi Euroscettici hanno alzato lamentele fasciste e rinnovati sentimenti nazionalisti, mentre altri hanno portato argomentazioni più democratiche contro una unione più stretta, contro l'immigrazione e l'euro.  Pur con delle enormi differenze rispetto allo spettro politico che rappresentano, i due gruppi Euroscettici mantengono un accordo di base sulla necessità di ricondurre i poteri dell'Unione Europea verso un punto di vista che rimetta al centro i singoli paesi ed orientato ad un protezionismo in fatto di immigrazione ed economia.

I due gruppi Euroscettici non sono ancora abbastanza grandi da formare una maggioranza in grado di bloccare sistematicamente la legislazione dell'UE. La loro influenza tuttavia non deve essere sottostimata. I gruppi Euroscettici non solo renderanno il dibattito più vivace ma tenteranno di scompigliare la legislazione e rallenteranno in modo consistente i programmi. Gli ambiti che saranno maggiormente interessati sono quelli che hanno a che fare con le decisioni sui budget,  sull'immigrazione, e la libera circolazione delle persone e delle merci. Allo stesso tempo, se vogliono davvero influenzare la legislazione europea, i Membri Euroscettici dovranno essere capaci di dialogare e negoziare con gli altri gruppi parlamentari, non solo nella assemblea generale ma anche nelle sottocommissioni. Resta da vedere se i Membri Euroscettici che tradizionalmente sono più abili nella spettacolarizzazione delle sessioni plenarie che nel favorire il dialogo tra i partiti, abbracceranno la cultura della negoziazione che caratterizza il Parlamento Europeo.

Lorenzo Piccoli

Questa pubblicazione è stata riprodotta e tradotta in inglese con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Unimondo.org e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vedi la pagina del progetto  BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament 

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