Protocollo di Kyoto: Italia immobile, nel 2008 bruciati 1,7 miliardi di euro

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"L'Italia è immobile nel primo anno di azione del protocollo di Kyoto" - denuncia un comunicato congiunto di Greenpeace, Legambiente e Wwf. "Ad un anno di effettiva validità degli impegni previsti dal protocollo (2008-2012), che per l’Italia prevedono un taglio complessivo delle emissioni del 6,5%, il nostro Paese non solo non ha una strategia valida – ma le emissioni sono invece cresciute del 9,9% dal 1990 ad oggi. "L’Italia rischia un autentico suicidio per la propria credibilità internazionale se continuerà a non fare nulla per attuare gli impegni previsti dal primo periodo di azione del protocollo di Kyoto entrato in vigore il 16 febbraio 2005".

"Paradossalmente - continua la nota delle tre associazioni ambientaliste - mentre negli Stati Uniti il Presidente Obama annuncia un 'Green New Deal' di rilevanza storica, l’Italia torna al passato con una politica energetica fondata sul rilancio del carbone e del nucleare, le fonti più sporche e più pericolose". "C’è dunque il rischio - sottolineano le associazioni che il nostro Paese, senza una strategia concreta per sostenere gli investimenti nelle fonti rinnovabili e nel settore dell’efficienza energetica perda ancora una volta il treno per fare dell’emergenza climatica un’occasione di rilancio dell’economia e fronteggiare la crisi finanziaria". In Germania la politica di investimenti nelle rinnovabili ha già dato lavoro a ben 250mila persone - sottolinea Legambiente.

Ieri trenta pinguini di Legambiente sono scesi in piazza di Spagna a Roma per celebrare l’anniversario della firma del Protocollo di Kyoto e per ricordare ancora una volta la necessità che l’Italia adotti una strategia precisa per attuare gli obiettivi del Protocollo nella lotta all’effetto serra e ai mutamenti climatici. La mancanza di un piano preciso nell'applicazione del Protocollo di Kyoto è già costata nel 2008 all'Italia oltre 1,7 miliardi di euro mentre "al 2012 il conto potrebbe superare i 7,5 miliardi di euro" - sottolinea il Rapporto (in .pdf) di Legambiente pubblicato in occasione della 'Settimana Amica del Clima'.

La non applicazione del trattato soltanto per il settore dei trasporti si tradurrà in una spesa di 721 milioni di euro per il 2008. "Con gli stessi soldi si sarebbero potuti acquistare almeno 120 treni pendolari o realizzare 15 km di linee metropolitane, o ancora, creare in 8 grandi città italiane un sistema di bike sharing come quello di Parigi, dotato di 20 mila biciclette e 1400 stazioni" - evidenzia Legambiente. Ogni giorno che passa il ritardo del sistema dei trasporti nell’adeguamento al protocollo di Kyoto costa 1 milione e 750 mila euro, rischiando di superare i 3 miliardi nel 2012.

Ieri Legambiente ha presentato anche il dossier "Costruire città senz'auto", una rassegna internazionale di quartieri carfree progettati a basso tasso di motorizzazione. "In occasione di Milano Expo 2015 – dichiara Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente – vogliamo che anche in Italia si comincino a sperimentare nuovi modi di abitare e di vivere carfree, prevenendo la mobilità e sottraendo spazio all'auto privata in favore di mezzi di trasporto sostenibili".

Il settore termoelettrico è la principale voce del ritardo italiano, le cui emissioni sono aumentate del 15,7%, per un costo di 572,5 milioni di euro al 2008, sufficienti per installare un impianto fotovoltaico su oltre 31 mila tetti o incentivare frigoriferi efficienti per 3 milioni di famiglie. "Circa 292 milioni di euro dovranno essere spesi in crediti sulle borse del carbonio per coprire il buco del settore civile le cui emissioni sono cresciute del 12,5% pari a un costo di 292,2 milioni di euro al 2008". "Con la stessa cifra – fa notare Legambiente – si sarebbero potuti isolare termicamente oltre 12mila appartamenti o dotare oltre 73mila famiglie di un impianto solare per il riscaldamento dell’acqua. Senza adeguati interventi il costo potrebbe salire a quota 1294,2 milioni di euro al 2012".

Il capitolo rifiuti ha visto aumentare le emissioni del 4,5% per un costo di 39,4 milioni di euro al 2008 "sufficiente per avviare un sistema di raccolta differenziata porta a porta in due capoluoghi di provincia del centro sud da 140mila abitanti" - nota Legambiente e di 174,4 milioni di euro al 2012.

In occasione dell’anniversario del Protocollo di Kyoto, il Wwf ha lanciato 'Earth Hour': il 28 marzo alle 20.30 si spegneranno le luci di quasi 500 città di 74 paesi del mondo. "L’obiettivo di quest’anno è coinvolgere nell’evento almeno 1 miliardo di persone e 1.000 città" - afferma il Wwf. Il numero delle adesioni cresce di ora in ora insieme alla certezza che il semplice gesto di spegnere le luci accomunerà singoli cittadini, comunità, città grandi e piccole, aziende, istituzioni in una gigantesca ola planetaria. Un evento che quest’anno potrà essere documentato visivamente anche dallo spazio, grazie alla partnership con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e al coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Telespazio. La ‘ola’ globale verrà osservata e ripresa dai satelliti per tutta la durata dell’evento. [GB]

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