Proteste dall'interno al Meeting di BM e FMI

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Mentre a Washington si apre l'incontro annuale della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, nei giorni scorsi è arrivata la risposta del Management della Banca ai risultati dell'indagine interna sugli impatti del progetto dell'oleodotto Ciad-Camerun promosso dalla stessa Banca Mondiale. "Ancora una volta la retorica della Banca non combacia con la realtà. La Banca forza le regole, non ammette i suoi errori e non è disposta a trovare soluzioni", ha dichiarato Jaroslava Colajacomo della Campagna per la riforma della Banca mondiale da Washington. Le Ong internazionali protestano nell'Mobilization for Global Justice per l'ipocrisia di queste istituzioni, che spesso sembrano promuovere lo sviluppo sostenibile solo a parole. L'International Finance Corporation sta anche considerando la concessione di un prestito di 300 milioni di dollari per il famigerato oleodotto Baku-Ceyhan. L'opera permetterà di trasportare il petrolio del Caspio direttamente verso il Mediterraneo, ad uso e consumo degli interessi degli Stati Uniti che così riuscirebbero nel loro intento di diversificare nel Caspio, in Africa occidentale ed in Sud America gli approvvigionamenti di petrolio non-OPEC. Intanto il Coordinamento del Forum Permanente del Terzo Settore, di cui è membro il Presidente dell'Associazione ONG Italiane Sergio Marelli ha incontrato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha sottolineato "l'impossibilità - stante l'attuale situazione economica e finanziaria - di poter concretizzare l'aumento dei fondi destinati al settore della cooperazione" in contraddizione con tutti gli impegni internazionali assunti e confermati da questo Governo ancora nelle ultime Conferenze - da Monterrey a Johannesburg.
Pubblicato il: 27.09.2002 " Fonte: » Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Ass. ONG Italiane;

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