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Pressioni per l'arresto dell'oro nero
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Quattro ecologisti, tra cui l'italiano Giuseppe De Marzo sono stati arrestati in Equador nel corso di una manifestazione di protesta realizzata a Mindo, una delle oasi naturalistiche più importanti al mondo per biodiversità, contro la costruzione del contestato oleodotto Ocp (Oleoducto de crudos pesados). Dopo una notte passata a investigare sulle devastazioni prodotte dalla costruzione dell'oleodotto i quattro avevano occupato la zona e bloccato i lavori con azioni di protesta pacifiche. La Campagna italiana contro l'Ocp, di cui Giuseppe De Marzo è tra i promotori, ha il sostegno di numerose Ong e chiede con forza che l'Eni e la Bnl escano dal progetto. Intanto in Nigeria la Chevron Texaco ha raggiunto un accordo con il programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) per lavorare insieme su progetti concernenti salute, educazione, agricoltura e tutela di donne e bambini. Questa è una buona notizia per tutte le donne nigeriane che nei mesi scorsi hanno protestato contro la società petrolifera per il mancato rispetto delle promesse relative allo sviluppo locale e alla mitigazione degli impatti ambientali. Purtroppo però secondo la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, "le preoccupazioni rimangono, al di là del valore e dell'efficacia tutta da dimostrare dell'ennesima partnership pubblico-privato, la precaria situazione dei diritti umani nella regione - numerose sono le testimonianze di repressione delle forze dell'ordine nigeriane per garantire gli interessi delle compagnie petrolifere - lascia forti dubbi alle popolazioni locali, che attendono finalmente fatti concreti e non le ennesime vuote promesse".
Pubblicato il: 13.11.2002
" Fonte: » CRBM, Associazione Popoli Minacciati, Misna;
" Approfondimento: » Selvas , Denuncia della Comunità Amazzonica di Sarayaku, provincia di Pastaza - Ecuador ;