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Porto Alegre: Estratti dalla testimonianza di Galeano
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Nonostante la capiente sala del Teatro dell'Università Pontificia, sono stati in molti a non poter ascoltare Eduardo Galeano durante il suo intervento al WSF il 26 gennaio: si è registrato il tutto esaurito, corridoi e palco compresi, e lo scrittore uruguaiano non ha deluso le apettative.
Dopo un collage di letture tratte dai suoi libri, galeano ha risposto ad alcune domande specifiche. Su Marcos e il movimento zapatista ha ricordato che "si tratta di un movimento molto importante, che è riuscito ad ottenere la giusta ripercussione internazionale. Ha cominciato con un sollevamento locale di contadini stanchi di subire abusi e si è diffuso rapidamente in tutto il paese. La storia del Messico si divide in prima e dopo il Chiapas. Uno dei motivi è che il movimento ha saputo costruire un legame fra il passato e il presente. Marcos, come si sa non è un indigeno e si era recato nel Chiapas per insegnare, una delle contraddizioni della sinistra, influenzata dall'idea di istruzione. Ma da persona di carattere umile ha capito che era lui che doveva imparare molto dalla cultura maya, una cultura che ci risulta abbastanza misteriosa, che ci dice che siamo stati creati dal tempo e siamo figli dei giorni. Marcos è stato capace di tradurre le rivendicazioni del Chiapas in un linguaggio chiaro. Soprattutto ha senso dello humor e dell'amore, caratteristiche che in genere mancano alla sinistra".
A proposito di neoliberismo e globalizzazione los crittore ha messo in evidenza che questo sistema di potere "si vende come eterno, suggerendo che domani sia un altro nome per oggi, e ci invita all'accettazione come modello di vita. La globalizzazione, attraverso il commercio internazionale ci impone una cultura universale fondata sulla paura. Questo è un mondo paralizzato dalla paura, che ci impedisce di muoverci e perfino di prendere decisioni che non vengano accettate dal Fondo Monetario Internazionale. Mai il mondo è stato tanto ineguale rispetto alle opportunità che offre e tanto uguale nelle abitudini che impone. L'eguaglianza dovrebbe fondarsi nel rispetto delle differenze. In un certo senso i poveri mangiano meglio dei ricchi che accettano il cibo di plastica di McDonald, un simbolo perfetto con la sua 'mcdonaldizzazione' del mondo.
Questo è un mondo organizzato criminalmente - ha proseguito Galeano parlando dei genocidi in America Latina - Si ammazza molto con le pallottole e si vendono sempre più armi. Ma anche la fame e malattie che potrebbero essere curate continuano ad uccidere. E non uccidono solo il corpo, ma anche l'anima con il risultato che vediamo corpi muoversi senza vita. E si continua ad uccidere l'aria, l'acqua e la terra".
In chiusura, è stato ricordato anche il discusso Piano Colombia: "Nel Time di ottobre 1998 è stato pubblicato un articolo su come Raul Salinas ha riciclato 100 milioni di narcodollari. Una relazione del senato nordamericano dimostrava che l'oprazione era stata fatta dalla City Bank. Forse che la City Bank è stata arrestata? Chi viene arrestato sono i negri e i poveri perchè la lotta contro le droghe maschera una guerra sociale. Si tratta di contenere qualsiasi focolare di ribellione e l'esempio eclatante è il Piano Colombia. I narcotrafficanti sono fedeli adepti del neoliberismo: dove c'è domanda arriva l'offerta. E i grandi trafficanti e banche che lavano il denaro sporco godono della massima impunità".