Perugia-Assisi: oggi la Marcia per un'autentica cultura della pace

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“Abbiamo bisogno di continuare a camminare e quindi la Marcia non finisce ad Assisi ma continua”. Così il coordinatore nazionale della Tavola della pace, Flavio Lotti, ha presentato ieri la diciottesima edizione della 'Marcia per la pace Perugia-Assisi'.

“Abbiamo bisogno - ha aggiunto Lotti - di una marcia quotidiana. Non di eventi ma di un lavoro giorno per giorno e abbiamo necessità di fare tutti un grande investimento educativo per un'autentica cultura della pace". Insieme per superare divisioni e distinguo in quella che non è una passeggiata, ma un laboratorio di riflessione politica che, ad ogni marcia, costruisce un'agenda che nasce dai seminari e laboratori preparatori, luogo di elaborazione di un'agenda politica della Perugia-Assisi. Agenda per suggerire alla politica, se non le soluzioni, il metodo per affrontare le crisi che attraversano l'Italia e il mondo”.

"La pace comincia dal basso, si affida alle scelte e ai comportamenti di ognuno di noi" - ha sottolineato nei giorni scorsi don Ciotti. "Le dichiarazioni di principio servono a poco se tutti non ci assumiamo la responsabilità di trasformarle in fatti concreti, cioè nella storia delle persone, tutela della loro dignità, strumento di giustizia sociale. Accoglienza, prossimità, uguaglianza, legalità sono tutti modi per dire “pace”, una parola nella quale leggere i volti e i nomi delle persone più fragili e oppresse, i volti di chi pace non ha perché ancora non è riconosciuto nei suoi diritti e nella sua libertà".

Alla Marcia - che prende il via oggi alle 9 e sarà trasmessa in diretta Tv dalle 8 alle 17 su Rainews24, dalle 9 alle 10 e dalle 12:30 alle 13.30 su Raitre - hanno aderito 635 città, 135 enti locali, 130 associazioni e reti nazionali, 518 associazioni locali, 125 scuole, 5000 studenti e decine di migliaia di cittadini che arriveranno domani sfidando la pioggia.

"Ma ci saranno soprattutto le vittime della guerra e della violenza di mafia e di quella sociale, più sottile e meno evidente, che si chiama mancanza di lavoro o vecchie e nuove povertà" - spiegano gli organizzatori. Alla testa del corteo ci saranno proprio le vittime e una ruspa farà da apripista con lo striscione-appello “I diritti umani non si sgomberano”. Si tratta degli ospiti dall'Afghanistan, insieme a molti altri testimoni delle guerre e delle ingiustizie perpetrate nel mondo. La partenza sarà segnata da un gesto a sostegno della Campagna del Millennio dell'Onu, che per l'occasione rilancia la campagna mondiale di mobilitazione contro la povertà in vista del Vertice Onu sugli Obiettivi del Millennio in programma a settembre a New York.

Amnesty International sarà presente alla Marcia con lo slogan "I diritti umani non si sgomberano" per ricordare tra gli altri i diritti negati ai Rom. Nel corso della marcia, le attiviste e gli attivisti di Amnesty International raccoglieranno firme in calce a un appello rivolto al sindaco e al prefetto di Roma affinché sospendano e rivedano il "Piano nomadi" avviato nel luglio 2009 dal Comune e dal prefetto di Roma.

Anche "l’onda verde iraniana" è arrivata a Perugia e parteciperanno alla marcia cinque giovani rifugiati, "L’Iran è la più grande prigione del mondo per i giornalisti - ha spiegato uno di loro nei giorni scorsi. Dopo le elezioni del giugno 2009 sono stati 90 i reporter arrestati e 23 sono ancora in carcere”. “Mentre io sono qui, molti dei miei amici sono ancora prigionieri”. “Quello che potete fare per gli iraniani è informarvi, capire cosa sta realmente succedendo e cercare di far aumentare la pressione sul governo iraniano affinché rispetti i diritti umani”. [GB]

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