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Parigi brucia, Le Piagge e Scampia a confronto
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Le periferie di Parigi e di tutta la Francia bruciano. La violenza pervade i non luoghi ai margini del benessere. Quali i motivi? Di chi le responsabilità? E' possibile che accada anche in Italia? Qual è il ruolo della società civile e delle istituzioni nel conflitto sociale? La rivista Zazà 2 di Scampia, Napoli, diretta da Goffredo Fofi e l'Altracittà giornale fiorentino delle Piagge hanno organizzato per sabato 12 novembre alle ore 14.30, presso il Centro Sociale Il Pozzo di via Lombardia, un confronto dal titolo " Inclusione sociale: Napoli-Firenze a/r. Due città si guardano con gli occhi delle loro periferie" per affrontare il tema caldo del momento.
Interverranno Goffredo Fofi, Alessandro Santoro, Giancarlo Paba, urbanista dell'Università di Firenze , Christian De Vito, ricercatore sociale impegnato a Sollicciano, Piero Colacicchi dell'ADM di Firenze, Ornella De Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo, Nando Sigona, Ciro Minichini e Giovanni Zoppoli, ricercatori napoletani e autori della rivista Zazà 2. Interverranno anche alcuni operatori sociali della periferia catanese di San Cristoforo a Catania. I ntrodurrà la giornata Cristiano Lucchi, direttore dell'Altracittà, giornale della periferia.
In questi giorni gira in rete l'appello delle donne francesi gentilmente tradotto da Silvana Badaloni. Parole semplici, crude e essenziali ma allo stesso tempo di forte impatto.
NO ALLE VIOLENZE:L'APPELLO DELLE DONNE!
Noi siamo donne, madri, figlie, sorelle. Noi siamo nipoti, zie, cugine, amiche, amanti o vicine. Noi siamo la meta' della popolazione. La meta' del cielo. La meta' del mondo. Guardate bene: sulle foto delle banlieues in fiamme.non c'e' una donna!
Nel momento in cui un ministro irresponsabile e belligerante insulta i nostri parenti e le nostre famiglie, francesi, immigrati, stranieri.
Nel momento in cui pretende di "ripulire i quarteri con il Karcher (n.d.t. getto d'acqua ad alta pressione)" e "eliminare la marmaglia".
Nel momento in cui noi piangiamo la morte di due ragazzi, rifugiatisi in condizioni oscure all'interno di un trasformatore EDF.
Nel momento in cui piangiamo e deploriamo la morte di un uomo colpito a morte a Epinay poiche' fotografava un lampadario.
Nel momento in cui bruciano le macchine, le scuole, i commissariati.
LANCIAMO UN APPELLO SOLENNE PERCHE' CESSINO QUESTE VIOLENZE CHE POSSONO FINIRE IN MANIERA ANCORA PIU' DRAMMATICA.
Perche', i nostri figli hanno bisogno di automobili per andare a lavorare o a cercare un lavoro. Hanno bisogno di scuole per acquisire i saperi indispensabili. Hanno bisogno di centri sociali gratuiti di prevenzione e di cura, bisogno di avere accesso a tutta l'assistenza sanitaria. Hanno bisogno di autobus per spostarsi. Hanno bisogno di pompieri per salvare delle vite o spegnere gli incendi. Hanno bisogno di postini per far pervenire la posta. Hanno bisogno di servizi pubblici utili alla collettivita'.
NOI CI APPELLIAMO dapprima ai nostri figli, a quelli che amiamo: esigiamo che ritornino a casa e che si calmino! Lo esigiamo perche' li abbiamo messi al mondo. Li abbiamo fatti crescere e nutriti. Perche' senza di noi non esisterebbero. Non hanno diritto di distruggere la vita che abbiamo loro dato. Ci fanno provare vergogna accettando di somigliare all'insulto che e' stato loro fatto. No, non sono marmaglia. Non sono degli scarti che si
gettano. Sono degli esseri umani che hanno il diritto al rispetto, alla uguaglianza, alla dignita'. Come tutti i cittadini, hanno dei diritti, ma anche dei doveri.
Ci APPELLIAMO ALLE FORZE DI POLIZIA PERCHE' RISPETTINO
SCRUPOLOSAMENTE LE REGOLE REPUBBLICANE
CI APPELLIAMO UGUALMENTE ai 'donatori di lezioni' che ci disprezzano e ci ignorano, a quelli che hanno instaurato la politica deplorevole dei 'grandi fratelli' di cui si vedono i risultati disastrosi, che trattano solo con le
chiese e gli imam, che sopprimono sovvenzioni pubbliche e politiche di assistenza, che attizzano l'odio e lo smarrimento, senza mai darci i mezzi per vivere dignitosamente. Dietro questa politica, c'e' anche un disprezzo
delle donne, di quelle che lottano nei quartieri, che si battono, che costruiscono, con dei mezzi e degli aiuti notoriamente insufficienti, delle strategie per lottare contro le violenze: le donne che prestano soccorso, le
donne che sono solidali, le donne in piedi!
DOMANDIAMO un vero piano di urgenza delle banlieues che permetta una vera politica sociale per tutti, una politica di prevenzione e di sostegno dell'infanzia alle famiglie, una politica scolare all'altezza della posta in gioco, una vera politica di integrazione sociale e la fine dei ghetti.
SAREMO NEI QUARTIERI CHE BRUCIANO, MANIFESTEREMO CON I NOSTRI PARENTI (VICINI), IN SILENZIO E PACIFICAMENTE LANCIAMO QUESTO APPELLO A TUTTE LE DONNE, DOBBIAMO ESSERE MIGLIAIA, PER INTERPORCI, E METTERE FINE A QUESTE VIOLENZE
Venerdi 4 novembre 2005
Prime firmatarie :
- AFRICA 93
- UFAL Saint-Denis
- UFAL Ile de France