Palestina: riparte il muro che divora nuovi territori

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Mentre l'attenzione della comunità internazionale è puntata sul ritiro dalla Striscia di Gaza le autorità israeliane hanno ordinato la confisca di circa sessanta chilometri quadrati di terreni palestinesi per costruire una nuova sezione del muro di separazione tra Israele e la Cisgiordania. La porzione di territorio serve a includere in territorio israeliano il più grande insediamento colonico dei Territori, quello di Maaleh Adumim, da poco municipalità indipendente per via dei suoi 40 mila abitanti, che è situato in un'area cruciale per i collegamenti tra il nord e il sud della Cisgiordania. Gli Stati Uniti si sono sempre opposti alla costruzione del muro in quel punto perché rischia seriamente di tagliare in due il futuro Stato palestinese. L'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) ricorrerà contro la decisione dinanzi alla Corte Suprema israeliana.

Anche lo scorso aprile le autorità militari israeliane si sono presentate dal sindaco del villaggio di Aboud informando che per erigere la "barriera di sicurezza" "prenderanno" circa 600 ettari di terra del villaggio molti dei quali coltivati a ulivi. Al villaggio il muro porterà via la chiesa antica di S.Barbara, luogo di pellegrinaggio e simbolo dell'identità cristiana della comunita e la zona archeologica del paese, con tombe giudaiche di piu di 2000 anni fa, con importanti affreschi e bassorilievi una grande cisterna di acqua potabile.

La comunità cristiana palestinese soffre da tempo le conseguenze del conflitto ed è in forte calo numerico. In una situazione in cui pochi hanno il posto di lavoro, i terreni agricoli sono l'unica garanzia di autonomia economica delle famiglie. La costruzione del Muro-Barriera ad Abud indurra' ulteriormente i cristiani (cattolici e ortodossi) all emigrazione portando ad un ulteriore calo della comunita cristiana in Terra Santa.

L'Operazione Colomba fa notare come il tracciato del Muro arriverebbe a 200 metri dal paese di Aboud, villaggio distante 6 chilometri dalla Linea Verde vicino a Ramallah, il limite tra Stato d'Israele e Territori Occupati Palestinesi. Per cercare di fermare questa costruzione l'organizzazione legata all'Ass. Papa Giovanni XXIII chiede di attivarsi raccogliendo adesioni all'appello sottostante rivolto alla Chiesa italiana che faccia pressioni per interrompere la costruzione del muro.

Per sostenere l'economia di Aboud, precipitata durante questi ultimi anni a causa dell'occupazione israeliana, il Gruppo "Esperanza" di Tavernola Bergamasca propone saponette all'olio di oliva prodotte dalle famiglie del villaggio di Aboud. Un attività all'interno del Progetto Insh'allah che prevede uno scambio continuo tra le due comunità locali.

E intanto a Bolzano arriva la voce di Sabine Lichtenfels, co-fondatrice del Villaggio di Pace "Tamera" in Portogallo, che sta compiendo un pellegrinaggio a piedi e senza soldi fino in Palestina, dedicato alla "umanizzazione del denaro". Nominata come una delle "1000 donne per il premio Nobel della pace 2005", Sabine Lichtenfels prevede di viaggiare in Palestina a novembre partendo dal lago di Genezareth, passando per Ramallah, Betlemme, Neve Shalom/Wahat al Salam fino a Gerusalemme. Su invito di amici israeliani e palestinesi, il suo gruppo teatrale porterà in scena, in diverse località di Israele/Palestina, il pezzo intitolato "Ci rifiutiamo di essere nemici", un brano teatrale che tematizza in un modo particolare il conflitto politico in "Terra Santa" e una sua possibile soluzione: "In medio Oriente si decide molto più che il futuro di due popoli. Se la pace riesce qui, si sarà raggiunto qualcosa di nuovo per l'umanità intera. "Personalmente non possiedo più nessuna proprietà - dice la Lichtenfels - ma metto la mia azione al servizio della comunità di tutti gli esseri. I miei passi devono servire a costruire una energica prospettiva per il futuro. Con il denaro di un singolo carro armato potrebbe essere finanziato lo sviluppo di un villaggio di pace, per esempio in Medio Oriente, in India o in Colombia. [AT]

Altra fonte: Pacein MediOriente.it

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