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Palestina: migliaia in marcia contro il Muro a Bil'in
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Erano 2500 le persone che hanno dimostrato pacificamente contro il Muro di Separazione venerdì 20 gennaio. Alla manifestazione nei pressi del villaggio di Bil'in, vicino a Ramallah c'erano circa 300 pacifisti israeliani (Anarchici contro il Muro, Gush Shalom, Ta'ayush fra le associazioni presenti) e un centinaio di attivisti internazionali che sono arrivati a poche centinaia di metri dall'insediamento illegale di Matityahu Mizrah.
Il corteo ha preso avvio dopo la preghiera del venerdi' alla moschea del villaggio e sul cantiere ha trovato piu' di cinquanta soldati, poliziotti e membri della Border Police. Le forze armate hanno subito usato molta violenza colpendo i manifestanti con manganellate, bombe sonore, lacrimogeni e spintoni. Dopo circa un'ora di lotta nonviolenta, alcune centinaia di manifestanti sono riusciti a irrompere attraverso la linea delll'esercito e raggiungere un "avamposto" palestinese costruito su terra privata palestinese adiacente all'avamposto israeliano illegale di Matityahu Mizrah. Una ventina di soldati hanno provato a seguirli ma senza avere la possibilita' di fermarli. Dopo un sit-in di una ventina di minuti il gruppo si e' riunito al resto dei manifestanti al Cantiere dove i soldati hanno cercato di arrestare diversi attivisti palestinesi ed israeliani.
A dispetto del largo uso della violenza e dei manganelli, i soldati non sono stati in grado di arrestare nessuno dei cinque palestinesi catturati, liberati dall'interposizione degli attivisti israeliani ed internazionali. In questa fase un pacifista israeliano e' stato arrestato, picchiato e rilasciato dopo alcune ore; un volontario nonviolento italiano, tenuto in stato di fermo dai soldati dell'IDF per circa 30 minuti, ha assistito al pestaggio. Dopo l'attacco dei soldati al corteo pacifico e durante i tafferugli che sono seguiti, alcuni giovani palestinesi hanno iniziato a lanciare sassi impegnando alcuni soldati in battaglie laterali mentre la maggior parte del corteo proseguiva nella manifestazione nonviolenta. Un soldato risulta ferito dopo essere stato colpito da una pietra. Alla manifestazione hanno preso parte anche diversi candidati alle prossime elezioni di tutti i partiti politici palestinesi tra cui Hamas, Fatah, Al Mubadara. "La gente e i candidati dei differenti partiti hanno dato prova che, nonostante le nostre differenze rimaniamo una nazione unita nella lotta all'occupazione e alle politiche di annessione" ha dichiarato Abdullah Abu Rahma, coordinatore del Comitato Popolare contro il Muro.
Da quasi un anno ogni venerdi' dal villaggio di Bil'in parte un corteo nonviolento di protesta contro la realizzazione del Muro che vede protagonisti attivisti palestinesi, israeliani ed internazionali ed inevitabilmente l'esercito e la polizia istraeliana usano metodi estremamente violenti per fermare la protesta che quasi sempre si conclude con il ferimento o l'arresto di alcuni partecipanti. Alla manifestazione hanno partecipato anche volontari di Operazione Colomba, corpo di pace dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, che opera nei Territori Occupati Palestinesi e Israele dal 2002 con l'obiettivo di condividere la vita e le sofferenze delle persone colpite dal conflitto cercando di "costruire ponti" e "sanare ferite". [AT]