Niger: è emergenza, ma gli aiuti non sono distribuiti

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"Migliaia di bambini del Niger presto moriranno di fame se le nazioni ricche del mondo non invieranno il cibo necessario a fermare una crisi alimentare divenuta disastrosa". L'allarme arriva dal capo missione di Medici senza frontiere (Msf) nel Paese africano. "Nessuno si preoccupa di uno scenario che i grandi Paesi donatori sembrano avere accettato" - ha detto Johanne Sekkenes. E i dati che giungono dai centri di assistenza alimentare di Msf sottolineano la portata di una tragedia che si sta compiendo sotto gli occhi della comunità internazionale: nonostante i magazzini siano pieni, il miglio è ancora inaccessibile per le persone più colpite dalla mancanza di cibo. A Maradi, nel sud, arrivano ogni settimana 250 bambini malnutriti, tre volte quanti furono assistiti lo scorso anno. Il territorio del Niger è vastissimo e in gran parte desertico. I dodici milioni di abitanti sopravvivono confidando nelle pioggia.

A Niamey, la capitale, l'unica risorsa per la sopravvivenza è costituita dal fiume che attraversa la città. Nel momento in cui il G8 si appresta a discutere il piano britannico per sottrarre l'Africa alla morsa della povertà, Msf avverte: "Il mondo non sa nemmeno dove sia, il Niger. Non c'è interesse a investire o a fare di questo Paese il destinatario delle donazioni". Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, sono oltre tre milioni le persone che hanno bisogno urgente di cibo.

Il governo e i paesi donatori hanno annunciato, lo scorso ottobre, che un quarto della popolazione (circa 3,5 milioni di persone) era minacciato da questa grave crisi. Nove mesi più tardi, nonostante i magazzini siano pieni, il miglio è ancora inaccessibile per le persone più colpite dalla mancanza di cibo. Nove mesi più tardi, nessuna distribuzione gratuita di cibo è stata effettuata e le famiglie non hanno più risorse per procurarsi l'alimento di base: il miglio. MSF rivolge un appello al governo del Niger, ai paesi donatori e alle altre organizzazioni umanitarie ad avviare azioni di soccorso alle popolazioni che vivono nei villaggi più colpiti e ad avviare azioni di distribuzione gratuita di cibo, garantendo l'accesso alle cure gratuite per i bambini di età inferiore ai 5 anni.

Secondo un'inchiesta nutrizionale realizzata da MSF e Epicentre ad aprile nei villaggi a nord delle province di Maradi e Tahoua, un bambino su cinque soffre di malnutrizione. I tassi di mortalità grave sono del 2,4% (nord di Maradi) e del 2,9% (nord di Tahoua) tra i bambini di meno di cinque anni. In alcuni villaggi del dipartimento di Keita, il tasso di malnutrizione grave si aggira intorno al 6%. Al 28 giugno 2005, nei centri nutrizionali di MSF (province di Maradi e Tahoua) sono stati ricoverati più di 9.000 bambini gravemente malnutriti. Più del triplo rispetto all'anno prima. MSF prevede un nuovo picco di malnutrizione nel periodo critico prima del raccolto. Da giugno a ottobre, i due principali fattori di malnutrizione (alimentazione povera in quantità e qualità e/o le malattie), raggiungono i livelli più alti in Niger⠀: la fine delle scorte alimentari quando invece i raccolti sono solo a ottobre e l'apice delle malattie portate dalla stagione delle piogge, come la diarrea e la malaria.

Nel solo mese di giugno 2005, più di 1.000 sono stati ammessi ogni settimana nei centri nutrizionali di Maradi, Dakoro, Keita e Tahoua. A questo ritmo di ammissioni, MSF prevede che saranno 20.000 i bambini presi in carico nei centri nutrizionali da qui all'autunno 2005.

Lontano dall'essere una catastrofe naturale, questa grave crisi alimentare era prevedibile. La politica di sviluppo priva sempre una parte della popolazione di risorse vitali. Parallelamente, le cure mediche sono a pagamento e i beni alimentari di basi sono fuori della portata delle popolazioni più vulnerabili. Sebbene il sistema di sicurezza alimentare, co-gestito dal governo e i paesi donatori, si sia impegnato, sulla carta, a fornire assistenza a queste popolazioni, si rivela oggi incapace di rispondere a quest'emergenza. [GB]

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