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Nepal: attacchi e ritorsioni tra militari e guerriglia
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Resta alta la tensione in Nepal. Dopo uno sciopero generale di tre giorni indetto dai maoisti nei giorni scorsi, si susseguono attentati e ritorsioni in tutto il Paese.
Tre giorni di sciopero generale, indetto dalla guerriglia rivoluzionaria maoista, hanno paralizzato il Paese, anche se da più parti si esprimono forti dubbi sulle reali simpatie della popolazione per i maosti. Il governo ha risposto allo sciopero generale attaccando direttamente la guerriglia uccidendo 35 guerriglieri nella roccaforte ribelle di Ropa ed altri 13 a Karki. Ma la ritorsione della guerriglia rivoluzionaria non si è fatta attendere: due omicidi mirati hanno colpito uno dei membri del Consiglio di consulenza reale ed un politico membro del Partito Democratico Nazionale del Primo ministro Thapa. Dalla fine della tregua tra forze maoiste e esercito governativo, durata per 7 mesi fino al 28 agosto scorso, si contano già 216 vittime.
La situazione in questi giorni appare difficilmente decifrabile: entrambi gli schieramenti sembrano aver sfruttato la tregua per rinforzare le proprie posizioni. I monarchico-governativi, grazie all'appoggio di Washington, hanno ottenuto nei mesi scorsi armi e finanziamenti che potrebbero aumentare nei prossimi mesi. Al contempo le forze maoiste sembrano aver riorganizzato le proprie truppe sul territorio quando al momento della tregua apparivano in difficoltà. Sembra che non vi siano al momento molte possibilità per una soluzione pacifica del conflitto che in 7 anni ha provocato almeno 8 mila morti. [DS]