Myanmar: boicottare Air Lauda e le multinazionali

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Lauda Air è l'unica compagnia aerea europea a proporre voli con Myanmar. 13 gruppi d'azione europei, che da anni sensibilizzano sulla dittatura vigente nell'ex-Birmania, lanciano una campagna contro la compagnia aerea fondata dall'ex campione di Formula uno.

I gruppi si propongono di riuscire a bloccare i voli con i quali Lauda Air continua settimanalmente a portare turisti e uomini d'affari a Myanmar. Come? Lanciando una campagna di boicottaggio nei confronti della compagnia aerea austriaca ed invitando coloro i quali vorranno aderire ad inviare cartoline di protesta non solo a Lauda Air ma anche all'Austrian Airline alla quale è affiliata. I promotori della campagna notano che la Lauda Air ignora le risoluzioni dell'OIL, del Consiglio Internazionale dei Sindacati (ICFTU) e di molti gruppi originari di Myanmar ed ora costretti all'esilio, tra i quali la Lega Nazionale Democratica del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, che invitano a bloccare gli investimenti nel Paese e riconsiderare i rapporti economici esistenti con l'ex Birmania.

 

BURMA CAMPAIGN UK:
"The dirty list"
Elenco delle ditte estere in Myanmar

Il comitato britannico della Campagna su Myanmar intanto rende nota una lista di aziende che continuano ad intrattenere rapporti con la dittatura militare birmana. Tra queste vi potrebbero essere 41 aziende del settore tessile che si sono rifiutate di informare sull'origine dei loro capi di vestiario. Non mancano marchi illustri come Harrods, Benetton, Argos, Jeffrey Rogers, MK One, Paul Smith e Calvin Klein. E sempre la Burma Campaign UK ha lanciato una campagna di boicottaggio di tutte le guide turistiche di
Lonely Planet (di cui esiste l'edizione italiana) affinchè la casa editrice ritiri dagli scaffali la guida su Burma-Myanmar che incoraggia il turismo nel paese asiatico.

Human Right Watch (HRW), tra i gruppi di pressione in difesa dei diritti umani più attivi nel mondo, continua a mantenere accesi i propri riflettori verso il paese asiatico. Recentemente lo ha fatto con il Rapporto "Un fucile alto quanto me" dedicato alla questione dei bambini soldato. "Quelli birmani sono circa un quarto dei 300.000 bambini soldato che si stima esistano al mondo" - afferma Jo Becker autore del rapporto.

"L'arruolamento forzato di bambini nell'esercito è una pratica tanto diffusa tra le autorità birmane da spingere le Nazioni Unite ad inserire Myanmar tra gli stati che violano le convenzioni internazionali su questo specifico aspet" dedicato alla questione dei bambini soldato. "Quelli birmani sono circa un quarto dei 300.000 bambini soldato che si stima esistano al mondo" - afferma Jo Becker autore del rapporto. "L'arruolamento forzato di bambini nell'esercito è una pratica tanto diffusa tra le autorità birmane da spingere le Nazioni Unite ad inserire Myanmar tra gli stati che violano le convenzioni internazionali su questo specifico aspetto". Secondo HRW sarebbero 70.000 i minorenni arruolati nell'esercito birmano. [DS]

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