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Mons. Giovanni Nervo. Una persona buona
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È scomparso Mons. Giovanni Nervo. Una persona buona. Dolce. Ci insegnò che è più importante “fare rete” che improvvisare. Da 15 anni camminiamo sulla via da lui tracciata. Riportiamo ciò che dicono alcuni partner di Unimondo a riguardo della sua figura.
Il presidente delle ONG italiane Gianfranco Cattai così lo ricorda: “Fondatore della Caritas italiana è stato anche per il volontariato internazionale della Focsiv maestro e amico con cui camminare, riferimento per un modo di essere. Aveva un pensiero ricorrente sul volontariato, cioè quello di una realtà capace di anticipare risposte a bisogni emergenti, fornendo un approccio innovativo. Essendo a contatto con la gente e non essendo limitato da vincoli burocratici, il volontariato può giungere al cuore dei problemi molto prima delle istituzioni. Tuttavia – ed era questa una convinzione che Nervo riuscì a far condividere anche ai padri del volontariato internazionale – le istituzioni non possono essere sostituite in quanto spetta alla politica dotare lo Stato di normative in merito, come avvenuto agli inizi degli anni ’70 con le prime leggi sulla cooperazione e solidarietà internazionale”.
Questo il pensiero della FondazioneEmanuela Zancan: “siamo grati al Signore per averci donato don Giovanni e gli siamo riconoscentissimi per la grande lezione e anche per l’impegno che ci lascia: accogliere e valorizzare la sua testimonianza affinché nella società e nella Chiesa abbiano casa stabile giustizia e carità, a cui ha dedicato la sua vita”.
Il Segretario Generale di Caritas Europa, Jorge Nuño Mayer: “I Fondatori sono importanti nella Chiesa perché sanno capire i segni dei tempi, i bisogni della gente. Sono dei fari per gli altri. Siamo grati per il servizio di Mons. Nervo ai poveri e alla Chiesa”.
Non poteva mancare la testimonianza della Caritas Italiana che così ricorda il suo fondatore: “Una guida e un esempio per tutti noi, un uomo che ha testimoniato e vissuto quotidianamente e con coerenza la carità evangelica, specie accanto ai più poveri, i più deboli, i più piccoli”.
Il Centro Servizi Volontariato riporta una sua celebre frase: “Non ho fatto altro che prendere un pullman che qualcuno mi ha messo in mano e guidarlo”
La Comunità Papa Giovanni XXIII ricorda la “figura esemplare di una vita spesa per i più poveri.
La Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche). “Ci ha insegnato a metterci dalla parte di chi non ha per capire che il superfluo non è nostro e quindi a sostituire l‘elemosina con la condivisione”.
Migrantes: “straordinario educatore, rimane come un riferimento fondamentale per leggere la prevalente funzione pedagogica nei nostri cammini di ospitalità, di accoglienza, di carità, oltre che per costruire una chiesa fraterna”
Infine Fondazione Fontana onlus: “alla fine della sua lunga vita ha visto la speranza di una Chiesa che corrispondesse ai suoi ideali nell’elezione del nuovo papa Francesco”. Addio Monsignore, il legame con te non si spezzerà.