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Migranti: richieste delle reti dal meeting di Cecina
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Un decalogo in dieci punti intitolato "Immigrazione e democrazia" è il risultato dell'assemblea di movimenti, associazioni, reti e sindacati sui diritti dei migranti svoltasi ieri al Meeting antirazzista di Cecina su cui viene chiesto un impegno ai responsabili immigrazione dei partiti dell'Unione. Ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie; introduzione della cittadinanza di residenza nel Trattato Europeo; una legge per il diritto d'asilo che assicuri la tutela effettiva dei diritti del richiedente in ogni fase del procedimento; diritto di voto attraverso l'approvazione di una legge ordinaria; superamento della politica delle quote per gli ingressi e istituzione di un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro; chiusura dei CPT e di ogni forma di detenzione amministrativa; introduzione di procedure di regolarizzazione ordinaria ; passaggio di competenze dalle Questure agli enti locali e trasferimento di risorse per l'accoglienza e l'integrazione; riforma della legge sulla cittadinanza; un piano nazionale di lotta alle discriminazioni istituzionali e sociali dei lavoratori/trici e cittadini/e immigrati/e.
"Si è discusso di quali scelte mettere in campo per costruire un'alternativa politico-culturale alle attuali normative sull'immigrazione, ribaltando l'approccio proibizionista e securitario prevalso sin qui, per garantire l'uguaglianza sostanziale dei diritti a tutti i cittadini, italiani e stranieri. -spiega il movimento - Il dibattito è stato vivace. Sono emersi punti di vista diversi da parte degli esponenti di alcuni partiti, con i quali il dibattito continuerà". Piero Soldini, responsabile immigrazione Cgil, nell'introdurre l'assemblea ha sottolineato che "è necessario costruire una nuova cultura politica dei diritti dei migranti, a partire da alcuni punti centrali che definiscano una strategia alternativa. Per far questo è necessario partire dalla realtà che vivono oggi i migranti, senza mistificazioni strumentali." Mentre Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci ha affermato che per la definizione del programma dell'Unione "è necessario costruire un percorso democratico, partecipato e trasparente, aperto al contributo dei lavoratori e dei cittadini immigrati, anche attraverso la proposta di consentire agli stranieri di votare alle primarie".
" Chiudere la stagione del diritto speciale dei migranti" è il titolo del documento dettagliato con cui hanno voluto intervenire anche i responsabili di Medici Senza Frontiere, Arci, Magistratura Democratica, Cgil e l' Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione. "La legislazione sull'immigrazione e sul diritto d'asilo e le prassi amministrative devono essere coerenti con i princìpi dello Stato costituzionale di diritto e del diritto internazionale". Secondo queste organizzazioni la detenzione amministrativa è l'aspetto della normativa sullo straniero che meglio esprime la logica emergenziale che sta alla base di questo diritto speciale: il trattenimento nei centri di permanenza temporanea rappresenta una manifestazione di coercizione della libertà personale largamente discrezionale nei suoi presupposti applicativi, sottratta ad un effettivo controllo giurisdizionale (oggi per di più affidato non al giudice togato, ma al giudice di pace) e sproporzionata rispetto al provvedimento di espulsione alla cui esecuzione è finalizzata. " Il diritto speciale dello straniero è stato anche il principale fattore della straordinaria instabilità della normativa sull'immigrazione, che si è coniugata con la sostanziale ineffettività della disciplina degli ingressi" precisano i sottoscrittori che chiedono di superare la visione del migrante come soggetto in sé pericoloso per l'ordine pubblico per costruire una legislazione giusta ed efficace. [AT]